Tár a Venezia79, Cate Blanchett supera se stessa in un film a cui manca la sua identità (recensione)

Tár a Venezia79 con una superba Cate Blanchett, un film a cui però manca la giusta grinta di raccontare una storia straordinaria: recensione

Tar a Venezia79

Credits photo: @LaBiennale


INTERAZIONI: 71

Tár a Venezia79 è l’ultima fatica di Todd Field, che concentra il ruolo della direttrice d’orchestra Lydia Tár a una superba Cate Blanchett. Una parte difficile, estroversa, complicata e tormentata, che non potrebbe essere interpretata da un’altra attrice con un tale carisma e presenza scenica.

Cate Blanchett conduce la sua orchestra calandosi perfettamente nei panni di un personaggio estroso, complesso e megalomane. Lydia Tar è una donna controversa, una comandante nata, abituata ad avere il controllo su tutto e su tutti, a partire dalla sua assistente Francesca, interpretata da Noémi Merlant, sfruttata come una tirocinante qualsiasi. Esige la perfezione assoluta sia sul lavoro che nella sua vita privata – una moglie Sharon, che lavora nella sua stessa orchestra, e una figlia Petra. Il castello che si è costruita, però, comincia a crollare lentamente quando si scoprono le carte di un evento passato che rischiano di sconvolgere il suo presente, nonché compromettere il suo futuro.

Tár a Venezia79 è un film colossale, quasi tre ore intense in cui Cate Blanchett occupa il suo spazio: i riflettori sono su di lei e sulla sua performance, con la quale potrebbe prenotarsi la prossima nomination all’Oscar. L’ossessione per la perfezione si traduce anche in un orecchio affabile, quello della stessa Lydia, alla ricerca di ogni minimo suono all’interno della sua enorme casa, il che la rende paranoica e ancora più maniacale. L’attrice fa un lavoro peculiare, calandosi dalla testa ai piedi nella direttrice d’orchestra apertamente lesbica, che non esita a denunciare un settore misogino e maschilista, dove ancora pervadono vecchie stereotipi e generalizzazioni.

Tár a Venezia79 è la storia di una donna “che ce l’ha fatta”, ma anche di una personalità difficile da gestire, e la Blanchett dona tutta se stessa in uno dei ruoli migliori della sua carriera. La pellicola fa il suo dovere nel descrivere Lydia Tár sotto ogni sfumatura, ma l’enorme durata e la trama dispersiva potrebbero non renderle la giusta giustizia, facendole perdere la sua identità: cosa vuole raccontarci oltre ciò? Ciò che resta impressa è l’interpretazione di Cate Blanchett.

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