I fichi d’india, potenti antiossidanti con proprietà diuretiche

Frutti colorati e succosi, diffusi in tutto il mondo, simbolo dei paesaggi mediterranei


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I fichi d’india sono i frutti di una pianta della famiglia delle Cactaceae. Diversamente da quanto il loro nome lasci immaginare, sono originari del Messico, ma si sono diffusi in tutto il mondo, grazie alla facilità di ambientamento, soprattutto nelle aree del Mediterraneo (soprattutto in Sicilia e a Malta) e nelle regioni più calde di Africa, Oceania e Asia.

Le Cactaceae, infatti, prediliscono terreni molto esposti al sole e temperature calde, che in nessun periodo dell’anno scendono sotto zero.
I fichi d’india maturano in estate. Si trovano in commercio da fine luglio fino a ottobre. Esistono tre varietà: la Sanguigna di colore rosso e dal gusto molto intenso; la Sulfarina (o Nostrale) con polpa gialla e molto saporita; la Muscaredda (o Sciannarina), bianca e dal sapore più delicato.

Ogni parte del fico d’india è commestibile. Oltre al frutto, viene utilizzata anche la foglia, chiamata pala. Nell’antichità le pale erano usate per l’alimentazione degli animali, ma anche per preparare soluzioni curative, per il mal di gola, la febbre della malaria, le lussazioni e le eruzioni cutanee. I fiori, invece, sono usati per la preparazione di infusi e decotti diuretici.

I fichi d’india sono molto ricchi di acqua e forniscono circa 50 calorie per 100 grammi, dovuto soprattutto a zuccheri semplici (fruttosio e glucosio). Nonostante l’alto contenuto zuccherino, questi frutti possono essere consumati tranquillamente da chi soffre di diabete, perché ricchi di fibre che riducono l’assorbimento degli zuccheri. Le fibre aiutano anche a regolare l’azione intestinale. Grazie anche all’alto contenuto di acqua e al basso contenuto di sodio, i fichi d’india agevolano la digestione, stimolano la diuresi e svolgono un’azione lassativa. Inoltre contrastano il colesterolo cattivo contribuendo al miglioramento della salute dell’apparato cardio-circolatorio.

Grazie alla presenza di polifenoli e flavonoidi, potenti antiossidanti, i fichi d’india aiutano a contrastare i radicali liberi, rallentano l’invecchiamento cellulare e prevengono alcune malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Sono anche ricchi di minerali (potassio, calcio e carotenoidi) e di Vitamina C.

I fichi d’india non sono particolarmente consigliati a coloro i quali soffrono di diverticolosi e stipsi, perché i loro semi potrebbero creare diverticoli e aggravare l’infiammazione o provocare un blocco intestinale.