Razzismo da Capo Plaza? Biniyam resta fuori, la replica degli organizzatori: “Non c’entra il colore della pelle”

Un episodio di razzismo al concerto di Capo Plaza? Gli organizzatori spiegano perché hanno lasciato fuori alcuni ragazzi

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Un episodio di razzismo da Capo Plaza? In occasione del concerto del 12 agosto a Marina di Ravenna, una denuncia dolorosa, sulla quale fanno luce gli organizzatori. Beniyam, un ragazzo di 16 anni entusiasta di poter ascoltare il suo idolo finalmente dal vivo, è rimasto fuori. E come lui, diversi altri ragazzi non italiani. Si tratta di un episodio di razzismo da Capo Plaza, in occasione del suo live di qualche giorno fa?

Il problema: il colore della pelle, almeno stando a quanto riferisce sui social l’associazione Mamme per la pelle, nata appunto con lo scopo di denunciare episodi di razzismo.

Entrano tutti i suoi amici (bianchi) e lui resta fuori senza nessuna motivazione. Chiama i genitori che si recano sul posto e fermano una volante per raccontare l’accaduto. «Ci spiace signora il locale può fare quello che vuole, è un luogo privato»
Insieme a Biniyam restano fuori anche un gruppo di nordafricani.
Torna a casa pieno di rabbia e dolore: «Mamma perché?»”,
si legge nella nota pubblicata sulla pagina dell’associazione, che preannuncia un esposto alla Procura dal momento che tali episodi stanno diventando “sempre più frequenti”.

Ma gli organizzatori smentiscono che il motivo del mancato ingresso dei ragazzi nel locale sia da attribuirsi a questioni di razzismo da Capo Plaza. Sulle pagine di Repubblica, l’intervista a Francesco Alberoni, direttore artistico del Marina Bay che ha spiegato i motivi per i quali alcuni dei ragazzi in fila e muniti di biglietto sono rimasti fuori.

“Quei ragazzi rimasti fuori sono stati esclusi perché erano stati visti bere da bottiglioni giganti davanti al nostro locale o perché avevano già causato problemi. È una scelta fatta unicamente per la tutela di chi viene semplicemente a divertirsi. Chi beve troppo da noi non entra se è maggiorenne, figuriamoci se è minorenne”, le parole dell’organizzatore dello spettacolo, che aggiunge:

“Non c’entra il colore della pelle e non c’è stata alcuna discriminazione da parte dei buttafuori: all’ingresso abbiamo una lista di persone indesiderate che sono state segnalate in precedenza perché hanno causato problemi all’interno del locale o perché sono arrivate ubriache”, conclude.