Alternative al fumo tradizionale: le possibilità offerte dal mercato

Alcune soluzioni per divincolarsi una volta per tutte dal concetto di fumo tradizionale, arrivati a fine luglio 2022 in Italia

fumo tradizionale

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Il mercato dei prodotti per fumatori adulti è notevolmente cambiato, soprattutto a partire dai primi anni Duemila; l’industria del tabacco si è progressivamente aperta allo sviluppo di proposte commerciali alternative alle sigarette tradizionali e ad altri prodotti analoghi (sigari, sigaretti, tabacco trinciato).

A seguito del debutto della sigaretta elettronica nel 2003, in commercio sono apparsi numerosi dispositivi analoghi che, per oltre un decennio, hanno rappresentato l’unica alternativa al consumo del tabacco da combustione. Gli equilibri di questo particolare settore merceologico sono nuovamente mutati con l’arrivo sul mercato dei THP (Tobacco Heating Product), i riscaldatori di tabacco, commercializzati anche in Italia a partire dal 2016.

L’analisi dei consumi nei dati dell’ISS

Lo scorso 31 maggio, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato, sul proprio sito ufficiale, un report in cui vengono analizzati i dati relativi al consumo di tabacco della popolazione dei fumatori italiani.

Per quanto riguarda i THP, l’ISS sottolinea che sono “in aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% del 2022 rispetto al 1,1% del 2019”. Lo stesso dicasi per le sigarette elettroniche (e-cig); “In Italia” – si legge nella nota stampa dell’ISS – “gli utilizzatori abituali e occasionali di e-cig sono il 2,4% della popolazione, ovvero circa 1.200.000 persone. Dopo un trend che vedeva negli anni precedenti una diminuzione degli utilizzatori, questi nel 2022 sembrano essere di nuovo in aumento (erano il 2,5% nel 2017, 2,1 nel 2018, 1,7% nel 2019)”. Di contro, “si fumano principalmente sigarette confezionate (84,9%) e sigarette fatte a mano (14,9%), sebbene queste percentuali siano in diminuzione rispetto a quanto registrato nel 2019”.

I dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità fotografano uno scenario di mercato ancora largamente dominato da prodotti a base di tabacco da combustione; al contempo, cresce il numero di fumatori che si rivolge, in maniera più o meno abituale, a proposte alternative.

I THP: come funzionano i riscaldatori di tabacco

I dispositivi a tabacco riscaldato sono molto diversi dalle sigarette elettroniche, nonostante persista una certa confusione in merito. Come suggerisce il nome, in questo tipo di prodotti, il tabacco – sotto forma di stick di ricarica – viene riscaldato, anziché bruciare come avviene nelle sigarette tradizionali. La miscela di tabacco raggiunge temperature comprese tra i 250° e i 300°, sufficienti a sprigionare un aerosol al tabacco (ed eventuali aromi presenti nella miscela utilizzata). I tanti dispositivi presenti in commercio utilizzano tecnologie differenti per il riscaldamento; alcuni sono dotati di un sistema resistivo, abbinato a software di controllo della temperatura mentre altri, come i prodotti a marchio glo (della British American Tobacco) utilizzano una specifica tecnologia a induzione.

L’assenza di combustione fa sì che i THP non producano fumo o cenere né rilascino le sostanze tossiche risultanti dall’abbruciamento del tabacco nelle sigarette comuni; pertanto, possono rappresentare una buona opzione per chi vuole tentare di smettere di fumare, riducendo progressivamente il consumo complessivo di tabacco, come spiega l’approfondimento dedicato sul portale discoverglo.com.

Le sigarette elettroniche: caratteristiche e differenze con i THP

Indicate generalmente come “e-cig” (abbreviazione di “electronic cigarette”), le sigarette elettroniche sono – a discapito del nome – dei dispositivi di vaporizzazione. Il principio di funzionamento che accomuna i vari modelli presenti in commercio è piuttosto semplice: un atomizzatore, alimentato da una piccola batteria interna al device, trasforma una soluzione liquida in vapore; l’atomizzatore si attiva automaticamente ogni qual volta l’utilizzatore inspira l’aria attraverso il bocchino della sigaretta elettronica.

La soluzione contiene acqua, nicotina (in concentrazioni variabili) e alcune sostanze (glicerolo e glicole propilenico) che fungono da vettori per gli aromi e conferiscono al vapore un colore biancastro e opaco. I dispositivi di questo tipo possono essere ‘a sistema aperto’, se la cartuccia contenente il liquido di ricarica può essere rimossa e sostituita, oppure ‘a sistema chiuso’, se il liquido deve essere rabboccato senza cambiare la cartuccia.

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