Angelo Guglielmi e Eugenio Scalfari: due innovatori del ‘900 se ne sono andati a distanza di pochi giorni

Due intellettuali, Maestri di giornalismo e di televisione, Scalfari e Guglielmi, protagonisti del nostro tempo che ci hanno aiutato a comprendere e attraversare in modi diversi, da una doppia e tripla angolazione, i cambiamenti e le ragioni per resistere!


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Angelo Guglielmi e Eugenio Scalfari, due giganti dell’informazione del ‘900 se ne sono andati a distanza di pochi giorni.  Si potrà colmare il vuoto di conoscenza, di cultura e di curiosità intellettuale lasciato da entrambi?

Due protagonisti fondamentali rispettivamente della storia televisiva e di quella giornalistica che hanno rivoluzionato ciascuno sia il modo di fare televisione e sia quello di fare informazione negli anni scorsi le cui tracce sono sotto gli occhi di tutti.

Lasciano non un segno ma un solco profondo in quelli che hanno avuto la fortuna di incrociarli nel loro cammino, in quelli che hanno lavorato a stretto gomito con loro e si sono potuti abbeverare alle grandi intuizioni ed esperienze innovative che li hanno contraddistinti nei rispettivi settori. Noi siamo stati i fruitori fortunati di quelle sperimentazioni.

Nell’intervista a Scalfari fatta al suo giornale da Antonio Gnoli e Francesco Merlo, il fondatore di Repubblica dice: “Quando il 14 gennaio 1976 ho fondato la repubblica la redazione era composta da 60 giornalisti di cui 50 erano giovani. La nostra fu una scuola di giornalismo, le riunioni del mattino, diversamente dagli altri giornali, duravano dalle 2 alle 3 ore, tanto da essere definite “le messe cantate” dove si parlava di tutto: degli errori fatti, dei buchi presi e di quelli dati, dei fatti del giorno poi…alla fine si cazzeggiava”.

E la sua rivoluzione nell’informazione giornalistica, tra le tante, è stata quella di volere “un giornale bello in formato tabloid”.

Nel giorno grande della rivoluzione francese a 98 anni – scrive Simonetta Fiori  – ci lascia un grande rivoluzionario  che ha cambiato i giornali e, insieme alla carta stampata, la storia d’Italia”.

 

E nei giorni scorsi anche un altro grande innovatore come Angelo Guglielmi, è scomparso a 93 anni, in modo riservato ma con un’eco altrettanto potente. In poco tempo, circa 30 anni fa trasformò la televisione italiana inventandosi programmi e palinsesti di grande originalità, vere pietre miliari che hanno segnato intere generazioni. Fece nascere, dal 1987 al 1994 in cui fu direttore di Rai3, programmi cult come “Telefono giallo, Samarcanda, Linea Rovente, Un giorno in pretura, la TV delle ragazze, Blob, Chi l’ha visto?, Mi manda Lubrano, Io confesso, Avanzi, Ultimo minuto, Quelli che il Calcio”. I protagonisti che lui lanciò si chiamano Corrado Augias, Michele Santoro, Fabio Fazio, Donatella Raffai, Piero Chiambretti, Serena Dandini, Daniele Luttazzi, Franca Leosini..e tanti altri.

Ed è proprio Corrado Augias ancora su Repubblica a raccontare della rivoluzione di Guglielmi: “Televisione di cultura vuol dire un canale tv che si occupi, come le pagine di un giornale a ciò dedicate, di eventi specifici come recensioni di libri, analisi cinematografiche, rendiconto di opere liriche o di scoperte scientifiche. Una televisione colta è un’altra cosa: è un canale televisivo che si occupa di tutto, comprende nei suoi programmi qualunque cosa degna di nota stia accadendo, che in poche parole, racconta le varie componenti della vita di una collettività ma lo fa – ecco il punto – cercando di capire (Gramsci avrebbe apprezzato) perché le cose avvengano: la cronaca nera, i tic della stessa televisione, l’andamento di un processo in pretura, le ragioni per cui una persona scompare…Insomma, una programmazione che estenda l’occhio delle sue telecamere – continua Augias – agli aspetti della vita fino a quel momento (parlo dell’ottobre 1987) per lo più ignorati. Anche per questo la nuova Raitre lanciata da Guglielmi venne chiamata la tv della realtà, anzi in un primo tempo si era addirittura esagerato chiamandola tv-verità..”

Si potrebbe parlare tanto di questi due intellettuali, due Maestri di giornalismo e di televisione, Scalfari e Guglielmi, protagonisti del nostro tempo che ci hanno aiutato a comprendere e attraversare in modi diversi, da una doppia e tripla angolazione, i cambiamenti e le ragioni per resistere! Grazie.