Orietta Berti sui Maneskin e Achille Lauro: “Mi sento vicina a loro”

Orietta Berti ha una parola d'affetto per la scena contemporanea. Ecco come considera i Maneskin, Achille Lauro ma anche Fedez e Hell Raton

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Ph: Mondadori Portfolio/Orietta Berti social media


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È un pensiero affettuoso, quello di Orietta Berti sui Maneskin e Achille Lauro, ma ce n’è anche per Fedez e Hell Raton. L’usignolo di Cavriago sta per spegnere 79 candeline, un genetliaco che arriva anche con l’imminente onorificenza che riceverà giovedì 2 giugno quando verrà nominata Commendatrice.

“Commendatore o Commendatrice?”, le chiedono dal Corriere Della Sera durante un’intervista. Orietta Berti ride e risponde: “Chiederà al Prefetto qual è la versione più corretta”. Oggi la cantante ha ritrovato nuova forza, sia dopo l’esperienza sanremese con Quando Ti Sei Innamorato che dopo l’esplosione del singolo Mille che ha accompagnato tutta l’estate 2021.

Quando si parla di Orietta è il caso di dire: “79 anni e non sentirli”, perché la Berti ha già festeggiato il suo compleanno in una discoteca di Desenzano Del Garda insieme a Madame Sisì, figura di riferimento del mondo drag queen. Ma come vede la scena contemporanea la storica voce di Fin Che La Barca Va?

Si sa, Orietta Berti è quasi una partner in crime di Hell Raton, Fedez, Achille Lauro e i Maneskin, perché con loro condivide la parola “popolare” che spesso viene proposta con accezione negativa. “Alla luce della mia esperienza mi sento vicina a chi viene additato perché troppo popolare.

Essere “troppo popolare”, infatti, secondo Orietta Berti nasconde molte più cose. Specialmente Fedez, Lauro e la band di Damiano David subiscono il pregiudizio di chi vede in un fenomeno radiofonico il male, la morte della creatività, ma secondo la cantante non è così.

Orietta, infatti, tiene a sottolineare che la sua musica non è stata soltanto Fin Che La Barca Va, ma anche impegno sociale, quando nei primi anni ’70 e fino agli anni ’80 ha proposto canzoni con testi all’avanguardia. Ecco il suo esempio:

“Molti non lo ricordano, ma spesso ho affrontato temi nuovi nelle mie canzoni, anticipando i tempi. Come in Via Dei Ciclamini (1971) dove si parlava di prostituzione, oppure come Tarantelle (1989) che parlava di corruzione politica pochi anni prima di Tangentopoli e per questo scartata da Sanremo“.

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