Blanco molestato? Da Enrico Ruggeri a Biagio Antonacci, quelli che dicono: “Mi piaceva”

Non solo Blanco: è successo anche ad Enrico Ruggeri e Biagio Antonacci, tra gli altri. Le loro parole

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Blanco molestato durante il concerto di Radio Italia, in Piazza Duomo a Milano la scorsa settimana. Hanno fatto il giro del web le immagini e i video di mani moleste al di sotto della sua cintura, oltre i limiti accettati. Da parte di Blanco nessun commento ma si sprecano le parole dei colleghi cantanti che raccontano di essersi trovati nella stessa situazione e di non aver vissuto così male le mani dei fan dalla vita in giù.

“Se devo essere sincero per me fatti come questo non furono una tragedia“, le parole di Enrico Ruggeri via social. Condivide un’immagine estrapolata dalla copertina di un vecchio settimanale. Si trovava sul palco, in concerto, e mani di fan si poggiano sul suo pantalone. “Mani proibite sull’idolo del rock”, recita la didascalia al di sotto dell’immagine ma sono le parole di Ruggeri a suscitare scalpore in rete.

Attira numerose critiche, alla luce dei recenti fatti accaduti a Blanco al concerto di Radio Italia in Piazza Duomo e gli fa eco Biagio Antonacci che però spiega il fenomeno in modo più approfondito. Che succede oggi? Semplicemente i tempi sono cambiati.

In una recente intervista all’Ansa, in occasione del rilascio del nuovo singolo, Biagio Antonacci ha commentato anche la vicenda di Blanco molestato. “Anche a me è successo tanti anni fa: mi sentivo un po’ una rockstar”, le parole di Antonacci. Anche a lui, come a Ruggeri, piaceva. “Mi piaceva e mi faceva sentire amato”, ha aggiunto.

Ma Biagio Antonacci lascia anche una riflessione sull’evoluzione di un fenomeno che diversi decenni fa non suscitava tutto questo scalpore. Se anni fa si titolava sulle mani moleste e si mettevano in copertina le star molestate e oggi no, il motivo è uno solo: oggi c’è una sensibilità diversa, un’attenzione diversa nei confronti del prossimo e del rispetto reciproco, anche in concerto.

“Oggi c’è una sensibilità diversa. All’epoca tornavo a casa e dicevo: ‘Mi hanno toccato il sedere’. ‘Beato te’, rispondeva mio padre. Oggi è diverso”, le parole di Biagio Antonacci, che osserva: “Ognuno ha la sua sensibilità e ognuno le vede come le vuole vedere. Però io non ci vedo nulla di strano e non mi sembra una molestia: sei sul palco, succede anche quello“.

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