Ornella Vanoni ricorda Luigi Tenco: il racconto di quella tragica notte a Sanremo

Ornella Vanoni sarà la prima artista a ritirare il Premio Tenco Speciale. Per l'occasione ricorda il cantautore genovese e ritorna a quella tragica notte del 1967

ornella vanoni ricorda luigi tenco

Ph: YouFlavio/Wikimedia


INTERAZIONI: 0

Quando Ornella Vanoni ricorda Luigi Tenco non nasconde una certa rabbia per la dinamica dei fatti. La cantante milanese si è lasciata andare in una lunga intervista per Il Fatto Quotidiano, un’occasione per parlare di tanti colleghi scomparsi – alcuni solo dalle scene, per fortuna – e ricordare tanti episodi della sua vita personale e della sua carriera. L’intervista esce oggi, proprio alla vigilia dell’evento Per Te, Ornella – Premio Tenco Speciale, Serata Di Parole E Musica che si terrà presso il Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo.

La serata avrà inizio alle ore 21 e la Vanoni sarà accompagnata dal pianoforte di Fabio Valdemarin. La serata dedicata al Premio Tenco Speciale sarà condotta da Antonio Silva e saranno presenti anche l’attore Fabio Ilacqua e Mauro Pagani. Ornella Vanoni, inoltre, è la prima artista a ricevere il Premio Speciale. In questo contesto la cantante milanese ricorda l’amico e collega Luigi Tenco cui è intitolato il Premio, e con i ricordi ritorna a quella tragica notte del 27 gennaio 1967 quando il cantautore genovese si tolse la vita nella sua stanza, la numero 219 dell’Hotel Savoy, nel bel mezzo del Festival di Sanremo.

Ornella Vanoni, in quell’anno, partecipò al Festival insieme a Mario Guarnera con La Musica è Finita scritta da Nicola Salerno, Franco Califano e Umberto Bindi e si classificò al quarto posto. Nella notte in cui Luigi Tenco si tolse la vita lei alloggiava in un altro albergo. Ecco il suo racconto:

“Non seppi della sua morte fino alla sera successiva, dopo la mia esibizione. Ci saremmo ritirati tutti, chiudendoci nel giusto silenzio, se quegli imbecilli ci avessero informati. (…) Era pieno di vita. Incisi per prima una sua canzone, Se Qualcuno Ti Dirà. Lui ci suonava il sax con un giornale infilato a far da sordina”.

Con queste parole Ornella Vanoni ricorda Luigi Tenco, un’ombra che aleggerà per sempre nella musica italiana e nello spettacolo, specialmente nella mente di chi ebbe la fortuna di conoscerlo fino alle sue ultime ore di vita e proprio per questo non si capacita di quella morte tremenda, a soli 28 anni, in una stanza d’albergo.