Mina e Lucio Battisti, 8 minuti e 23 secondi per un duetto che ha fatto la storia | Memories

Il 23 aprile 1972 al Teatro delle Vittorie di Roma andò in scena il leggendario duetto tra Mina e Lucio Battisti. Ecco il racconto di quella serata

duetto tra mina e battisti

Ph: Rai


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Lo storico duetto tra Mina e Battisti oggi sarebbe stato un webinar, un seminario da seguire in remoto mentre dallo schermo arriva una lezione di attitudine e passione con due massimi esperti. Personaggi, questi ultimi, che il 23 aprile 1972 rispondono al nome di Mina e Lucio Battisti e di cui probabilmente nessuno si aspetta un featuring, un’esibizione di coppia che non è solamente la messa in scena di una serie di canzoni da intonare a corrente alternata. Da una parte c’è uno dei più grandi esploratori del suono, innamorato della Motown e più tardi della musica del mondo (Anima Latina lo dimostrerà 2 anni dopo, eccome), dall’altra una delle interpreti più importanti del mondo.

È la quinta puntata di Teatro 10, il format con cui Alberto Lupo raduna i nomi più importanti dello spettacolo italiano. Quella sera il programma va in onda la domenica anziché al sabato per permettere al pubblico più giovane di seguire Pinocchio, lo sceneggiato di Luigi Comencini con Nino Manfredi, Franco e Ciccio e Gina Lollobrigida. La RAI, il pubblico e probabilmente gli stessi Mina e Battisti probabilmente non sanno che in quella serata verrà scritta una delle pagine più importanti della storia della musica italiana. Lo dimostra la testimonianza del chitarrista Massimo Luca, che di quella serata al Teatro delle Vittorie conserva ancora la sua Martin del 1951. Nel 2021 Luca dirà all’AGI:

“La scaletta ha qualcosa di misterioso e, al tempo stesso, di incredibile. Noi cinque della band ci ritrovammo alla stazione centrale di Milano per il treno notturno diretto a Roma del 22 aprile. Verso le 23 Lucio si presentò e ci diede un pezzo di carta con scritti dei titoli e ci chiese di concatenare le canzoni in base alle tonalità. L’unico che aveva uno strumento con cui provare qualche accordo ero io.

Sul vagone letto io e Gabriele Lorenzi, il tastierista, ci inventammo questo medley che poi andò in onda. Lucio ci diede il suo benestare e andammo a dormire nelle nostre cuccette.

Non abbiamo fatto una prova degna di tal nome. La mattina del 23 siamo arrivati a Roma, siamo andati subito al teatro delle Vittorie e nel pomeriggio abbiamo registrato. Poco prima, con i due artisti abbiamo fatto una ‘prova a vuoto’ nei camerini. Nella realtà una prova generale non c’è mai stata. Mi ricordo Mina che mi passò davanti all’ingresso dello studio poco prima di andare in scena e mi chiese: ‘Max, allora con gli accordi tutto bene?’. Io le risposi: ‘Vai alla grande!’, mentendole spudoratamente“.

Non mancano le difficoltà tecniche, ovviamente, anche se la trasmissione non viene mandata in diretta. Lo ricorda il batterista Gianni Dall’Aglio al Corriere Della Sera: le pelli della batteria montata al Teatro delle Vittorie sono troppo consumate. Battisti – dice Dall’Aglio – si arrabbia e lo staff corre alla ricerca di pelli più nuove. Nonostante questo e nonostante l’assenza di una prova degna di tale nome, tutto va per il meglio. I due colossi si esibiscono con la seguente scaletta:

Insieme
Mi Ritorni In Mente
Il Tempo Di Morire
E Penso A Te
Io E Te Da Soli
Eppur Mi Son Scordato Di Te
Emozioni

Mina rompe il ghiaccio: “Tu di solito canti le tue canzoni. Io molto spesso canto le tue canzoni. Cosa dici, per una volta le cantiamo insieme?”, Lucio Battisti risponde: “Direi che sono d’accordo”. Il resto è la storia di un’esplosione: il duetto tra Mina e Battisti è un monumento, probabilmente uno dei momenti più alti della musica italiana di quegli anni pingui di cambiamenti e rivoluzioni soprattutto nel mondo del suono.