Sienna Miller e l’effetto déjà-vu in Anatomia di uno Scandalo: torna alla memoria il tradimento di Jude Law

Sienna Miller in Anatomia di uno Scandalo è una moglie tradita in un caso che diventa pubblico: la stessa attrice ha ricordato la storia con Jude Law

@Netflix


INTERAZIONI: 5

Il personaggio di Sienna Miller in Anatomia di uno Scandalo suonerà a molti come un déjà-vu: l’attrice, qui nel ruolo della moglie tradita di un ministro inglese, somiglia vagamente a una lontana versione di se stessa nei panni di Sophie Whitehouse. In molti ricorderanno lo scandalo suscitato dai tradimenti di Jude Law durante la loro lunga e travagliata storia d’amore, iniziata nel 2002 sul set del film Sogni di gloria – La rivincita di Raf e proseguita tra alti e bassi fino al 2011.

Sienna Miller affrontò i contraccolpi di un tradimento diventato pubblico nel 2005, quando i dettagli della storia tra Law e la baby sitter dei suoi tre figli, avuti da un precedente matrimonio, finirono in pasto alla stampa britannica prima e a quella del resto del mondo poi. Uno scandalo che dominò le pagine dei tabloid per mesi, anche perché Miller e Law erano considerati la coppia più invidiata dello show business. La loro relazione subì una battuta d’arresto, finché i due non tornarono insieme nel 2009, per dirsi definitivamente addio nel 2011.

In un certo senso Sienna Miller ha rivissuto la sensazione di essere data in pasto ai media in Anatomia di uno Scandalo, la miniserie in 6 parti di David E. Kelley e Melissa James Gibson appena arrivata su Netflix e già al primo posto tra i titoli più visti in Italia (qui la nostra recensione). Anche qui è una donna tradita che vede stravolta la sua vita apparentemente perfetta. In più, nella trama della serie, ad aggravare la situazione c’è un’accusa di stupro da parte dell’amante di suo marito, che si dà il caso sia un ministro conservatore del governo britannico, con tutto ciò che ne consegue in termini di ripercussioni sull’opinione pubblica.

Sienna Miller ha raccontato al New York Times di aver esitato ad accettare la parte quando due anni fa le è arrivata la sceneggiatura di Anatomia di uno Scandalo, ma di aver poi fatto tesoro dell’esperienza personale di essere stata oggetto del circo mediatico nel momento più doloroso della sua vita.

C’era una certa esitazione, o semplicemente più auto-interrogativo – perché sono curiosa di farlo? Ma sotto diversi aspetti, sembra una vita fa, quella versione della mia vita. Tornare davanti all’obiettivo più matura, interpretare qualcun altro e tornare in un mondo di cui so moltissimo, è stato interessante. C’è una memoria muscolare attorno alle esperienze che Sophie attraversa. Quell’esperienza di una storia che sta per finire, che non puoi assolutamente fermare, è intensamente personale – questa è una delle peggiori sensazioni che ho avuto nella mia vita. Non sembra così grave ma è terrificante. E in quelle scene in cui Sophie sa che la storia sta per spezzarsi, il mio cuore ha accelerato. Non lo dico per suscitare simpatia da nessuno, è più affascinante per me il fatto che ci sia una memoria fisica in qualcosa, e si sente che c’è un certo valore nell’aver avuto quell’esperienza e nell’essere in grado di usarla nel mio lavoro.

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