L’Italia ha deciso di aderire ai Blue Leaders, i Paesi che si sono impegnati, attraverso una convenzione, a salvaguardare il mare e gli oceani, in risposta alle varie minacce degli ultimi anni, come Pesca eccessiva, crisi climatica e inquinamento.
Ad annunciarlo è il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha parlato anche dell’urgenza di sensibilizzare la comunità internazionale sull’urgenza di misure concrete e urgenti. Sono già 17 i Paesi che hanno posto l’obiettivo di salvaguardare almeno il 30% degli oceani entro il 2030 attraverso una rete di aree marine “altamente e pienamente” protette.
“Quella dei Blue leaders – spiega il Ministro – si aggiunge alle altre due grandi alleanze ambientali che vedono l’Italia già impegnata nella salvaguardia della biodiversità terrestre e marina: la Global Ocean Alliance, guidata dal Regno Unito, e la High Ambition Coalition for Nature and People, guidata da Costa Rica e Francia”
Il Mare rappresenta per l’Italia un patrimonio importantissimo. Sono 27 le aree marine riconosciute, a cui si aggiungono 2 parchi sommersi. Sono circa 228 mila gli ettari di mare e 700 mila i chilometri di costa tutelati. Il nostro Paese detiene anche un primato, ovvero è responsabile dell’immagazzinamento di 13,2 tonnellate di “Blue Carbon” (il valore più alto tra tutti i Paesi mediterranei dell’UE), ovvero il carbonio assorbito dagli ecosistemi marittimi e costieri.