Le fave, tanti benefici dalle protagoniste dei pic-nic primaverili

Ipocaloriche, ricche di fibre e di ferro, sono oggetto di studio per la cura del Morbo di Parkinson


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Sono una presenza fissa delle scampagnate primaverili, legumi verdi poco calorici che si accostano alla perfezione le grasse pietanze tipiche di Pasquetta e Primo maggio. Parliamo delle fave, immancabili accompagnatrici dei salumi sulle tavole delle famiglia del Sud e partner del pecorino nei pic-nic al Centro Italia.

Con 41 calorie per 100 grammi, sono un alimento adatto per diete dimagranti. Le fave secche, però, hanno circa il quadruplo delle calorie di quelle fresche. Ottime anche per chi soffre di anemia in quanto ricche di ferro e di vitamina C che ne facilita l’assorbimento.

Le fave sono un importante alleato per reni e sistema urinario grazie alle loro proprietà diuretiche. Ricche anche di fibre naturali, le fave favoriscono il corretto funzionamento dell’intestino.

Questi legumi negli ultimi anni sono al centro di studi per contrastare il Morbo di Parkinson. Infatti le fave fresche contengono Levodopa (o L-dopa). Questo amminoacido, che favorisce la concentrazione nel cervello di dopamina, è il principio attivo di numerosi farmaci prescritti a pazienti affetti dal Morbo di Parkinson, per alleviarne gli effetti.