Chi è Jane Campion, regista e sceneggiatrice neozelandese, candidata agli Oscar

Tirar fuori dal cappello da cowboy, una perla di rara bellezza come Il Potere Del Cane, candidato dodici volte agli Oscar, a sessantotto anni, non è da tutti. Per questo dobbiamo ringraziare il potere di una donna, quello di Jane Campion, in grado di stupirci ancora una volta


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Sono passati quasi trent’anni dall’ultima nomination di Jane Campion agli Oscar. Era il 1994 e il film che ricorda il mondo intero insieme alla splendida colonna sonora di Michael Nyman, si chiamava Lezioni Di Piano.

Da allora la regista e sceneggiatrice ne ha scritti e diretti altri di film, quasi tutti ben fatti, ma nessuno con la forza dirompente e la bellezza di immagini intrise di paure e violenze psicologiche che ha Il Potere Del Cane, film in paziente attesa del suo momento di glorificazione agli Oscar 2022.

Netflix, che ha distribuito una delle pellicole più cinematografiche di tutto il suo catalogo, punta a fare quel che aveva già fatto con Roma (2018) di Alfonso Cuarón: Vincere una o più statuette dorate, moltiplicare le iscrizioni in piattaforma e far capire al cavallo chi comanda, per usare una massima da western.

Perché è un western, l’ultimo film di Jane Campion, anche se uno di quelli atipici. Non si spara un colpo o quasi, non è girato in America ed è frutto della sceneggiatura non originale della stessa Campion che ha fatto suo l’omonimo libro di Thomas Savages, edito nel 1967.

Questo lungometraggio, girato, bloccato e ripartito causa pandemia covid-19, ci dimostra ancora una volta che abbiamo sempre più bisogno di registe di spessore dietro la macchina da presa e dice a tutto il mondo che Jane Campion è tornata per vincere.

JANE FILM DOPO FILM

Elizabeth Jane Campion nata a Wellington il 30 aprile 1954, si è appassionata giovanissima al cinema e ha respirato arte sin da piccola. Figlia dell’attrice di teatro Beverly Georgette e del regista teatrale Richard Campion, decide di conseguire la laurea prima di cimentarsi in alcuni cortometraggi.

Con il suo secondo cortometraggio An Exercise in Discipline – Peel (1982), vince la Palma d’Oro al Festival di Canne ed è subito chiaro quale sarà la sua strada.

Nel 1986 arriva il suo primo lungometraggio, Le Due Amiche. Prodotto dalla tv australiana, il film racconta delle giovanissime Kelly e Louise che sognano di andare nella stessa scuola, ma il patrigno di Kelly decide diversamente, mettendo a rischio la loro amicizia.

Dopo Sweetie (1989) e Un Angelo Alla Mia Tavola (1990), arriva il successo internazionale con Lezioni Di Piano (1993).

Il film, oltre a numerosi riconoscimenti, ottiene ben tre premi Oscar nel 1994: Miglior attrice a Holly Hunter, Miglior attrice non protagonista a Anna Paquin e ovviamente Miglior sceneggiatura originale a Jane Campion.

The Piano, questo il titolo originale dell’opera, ha ancora una volta come protagonista una donna. Questa costante nella filmografia dell’epoca della Campion è arricchita stavolta da notevoli caratterizzazioni. La protagonista, Ada McGrath (Holly Hunter), una donna scozzese muta dall’età di sei anni, viene mandata in Nuova Zelanda e costretta a sposare uno sconosciuto. Suonare il piano è il suo unico desiderio e ovviamente è anche l’attività che le è proibita, ma nulla è perduto quando passione e sentimento ci mettono lo zampino.

Ad oggi Lezioni Di Piano viene dipinto come il capolavoro pluripremiato della Campion. Vedremo nella notte di questa domenica se la regista e sceneggiatrice riuscirà a portare a casa due o addirittura tre statuette nelle varie categorie per il suo nuovo film Il Potere Del Cane. In tal caso, sarebbe un primato mondiale, tutta al femminile.

Ritratto Di Signora (1996)

Giunta al successo internazionale, cast e attori dei suoi film si adeguano alla fama della regista. Arrivano così Nicole Kidman e un magico John Malkovich in Ritratto Di Signora (1996). Anche stavolta il film riceve ben due nomination agli Oscar.

Il film, nuovamente ambientato nel passato, stavolta 1870, racconta di una giovane americana che riceve l’eredità dello zio, giunge a Firenze e cade nella trappola di Osmond, interpretato da un convincente Malkovich. Il film ha una sua lentezza, non attrae il grande pubblico e fa storcere il naso a una buona parte della critica che accusa Jane Campion, come si dice in gergo, di mettersi davanti la macchina da presa. Insomma il j’accuse indirizzato alla regista è quello di essere una presenza tanto ingombrante da ostacolare la buona riuscita del film a causa delle soluzioni artistiche e tecniche utilizzate.

Nel 1999 è il turno di Holy Smoke – Fuoco Sacro. Il film è scritto in collaborazione con la sorella Anna e racconta ancora una volta di una donna, Ruth, interpretata da Kete Winslet che si reca in India in cerca di spiritualità. Caduta sotto l’influenza di un Guru locale, spetterà al nostro eroe, Pj Waters, riportarla a casa. Le cose non vanno come si aspettava il personaggio interpretato da Harvey Keitel, decisamente messo alla prova dal fascino della giovane.

Bright Star (2009)

The Cut (2003) resta forse nella memoria per essere un thriller sensuale con protagonista una Meg Ryan che torna sul grande schermo in una parte inedita per le sue corde da commedia made in U.S.A.

Il suo penultimo lavoro, invece, Bright Star (2009) ha ricevuto la nomination agli Oscar per la categoria Costumi. Siamo ancora una volta nel 1800, un giovane e squattrinato poeta conosce la sua vicina e se ne innamora, ma il poeta è malato e deve partire per l’Italia per cercare di guarire. Intanto la ragazza è coraggiosa e  consapevole di ciò che sta accadendo e il film mette al centro la potenza dell’amore, malgrado tutto.

Il Potere Del Cane

IL FILM CANDIDATO AGLI OSCAR 2022 – IL POTERE DEL CANE

Jane Campion avrebbe potuto ambientare il film in Montana, dove è originariamente ambientato il libro da cui ha tratto la sceneggiatura. Avrebbe potuto scegliere il Texas o il Colorado come buone alternative, ma non l’ha fatto e ha fatto bene.

Il potere del cane è stato girato in realtà in Nuova Zelanda e la fotografia, i colori, l’ambientazione del film sono forse la più bella emozione che possiamo concederci guardandolo.

Il western della Campion è un western intimo, privato, lontano dai fiumi di pallottole che siamo abituati a vedere sullo schermo. Benedict Cumberbatch, candidato nella categoria Migliore attore protagonista, merita l’Oscar per l’interpretazione in questo film, tanto quanto Will Smith lo merita per la sua carriera da mattatore.

La sceneggiatura funziona e possiamo vedere ogni target point della storia, così come il cambiamento del protagonista che prima odiamo, poi impariamo a conoscere, poi è in grado di spaventarci, poi sono i nostri pensieri a spaventarci, fino ad arrivare al climax perfetto del film.

Il Potere Del Cane di Jane Campion ha conquistato ben dodici nomination agli Oscar tra cui ad esempio: Miglior film, Miglior regista, Miglior sceneggiatura non originale, Miglior attore protagonista, Miglior attrice non protagonista per Kirsten Dunst e Miglior attore non protagonista per Kodi Smit-McPhee e Jesse Plemons. Si tratta quasi di un record mondiale di nomination per un film che al momento si è già aggiudicato il Director Guild Award per il miglior film a Jane Campion, due Bafta per il miglior film e la regia e ben quattro Critics Choice Awards per film, regia, migliore sceneggiatura adattata e fotografia.

E’ possibile leggere la recensione completa del film qui, mentre per vederlo non bisogna far altro che sintonizzarsi su Netflix.

POLEMICHE E REAZIONI ALLE NOMINATION

Come sempre prima della notte degli Oscar, si sono accese varie polemiche nei giorni passati. Tra queste una riguarda un brutto inciampo della Campion durante i suoi ringraziamenti al Critics Choice Awards per il premio nella categoria Miglior regista. A quanto riportano i media internazionali che hanno sguazzato nella vicenda, la sceneggiatrice avrebbe detto: “Venus e Serena Williams, siete meraviglie. Tuttavia, voi non giocate contro i ragazzi, come invece devo fare io…”. La regista ha poi chiarito quanto grande è la stima per le atlete statunitensi e ha parlato con le interessate e con la stampa, in tempo per sedare ogni dissapore e partecipare insieme al party di festeggiamento del premio.

Intervistata invece sulla reazione alla notizia delle nomination agli Oscar, come riporta deadline.com la regista neozelandese ha così esordito: “Non ho dormito molto bene, ma ho avuto un’ottima giornata”.

E’ speciale essere tra i candidati, perché sono tutti grandi cineasti. Sembra un momento importante per la mia carriera. L’ultima volta che sono stata in questa posizione è stato con The Piano , ed è stato 30 anni fa”.

Sorride e conclude: “Quindi è un ritorno”.

E allora dopo il ritorno sullo schermo di Jane Campion, possiamo collegarci qui sulle pagine di Optimagazine durante la notte degli Oscar, per capire se il suo sarà anche un ritorno sul parco, statuetta alla mano ovviamente.