Ray Charles, quando quasi lo strangolarono sul palco | Memories

Il 28 febbraio 1977 un uomo salì sul palco e tentò di strangolare Ray Charles durante un concerto, ma le notizie furono discordanti. Ecco cosa accadde

ray charles aggredito

Ph: Heinrich Klaffs/Wikimedia


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Ray Charles aggredito sul palco”. Questo compare sui titoli dei giornali nei primi giorni del marzo 1977, poche ore dopo un evento di beneficenza. Il cantautore di Georgia On My Mind è sul palco, il Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles, nella sera del 28 febbraio 1977. Lo spettacolo è stato organizzato dalla Project Heavy, un’associazione che raccoglie opere di bene per giovani in difficoltà.

Ray è al suo piano, di fronte a un pubblico attento che assiste rapito a quel momento blues, a quel genio con gli occhiali da sole che quando tocca il pianoforte diventa una vera forza della natura. Tra i presenti c’è lui. Osserva l’artista e non contiene i suoi istinti. Improvvisamente sale sul palco e – scrivono le prime notizie – afferra il cavo del microfono e tenta di strangolare Ray Charles, che si dimena e viene liberato dai responsabili della sicurezza.

“Ray Charles vedrà, e il Signore verrà stasera” , avrebbe detto quell’uomo. Tra i presenti si infiamma un focolaio di panico, e tutto il resto è un parapiglia di informazioni confuse e – talvolta – faziose. La verità verrà riportata dal New York Times il 2 marzo 1977, quando le colonne del colosso della stampa statunitense raccoglie le dichiarazioni di Bob Abrams, manager di Ray Charles. Abrams riferisce che in realtà quell’uomo voleva abbracciare l’artista, ma ha perso il controllo delle sue emozioni creando tensione. Per questo la giacca della voce di Hit The Road, Jack è stata strappata.

Per questo, ancora, Roosevelt Grier – tra gli organizzatori dell’evento – riferisce che tutto si risolverà tra le persone coinvolte. Ray Charles, infatti, decide di non sporgere denuncia. Addirittura, secondo Bob Abrams, l’assalitore avrebbe detto: “Ray Charles, ti amo!”, anziché quella frase sconclusionata sulla venuta del Signore. Nessuna grave conseguenza per l’artista, quindi, e nemmeno per l’avventore. A quanto pare si è trattato solamente di un brutto spavento.