Perché nelle ultime ore si parla tanto dell’antivirus Kaspersky? Da chi è partito l’allarme relativo a questo strumento di difesa da malware e minacce varie di cui sono dotati molti computer di casa, per non parlare di quelli di pubbliche amministrazioni e uffici privati? Il tutto nasce dopo l’intervento di Marco Misani Calzolari attraverso il suo profilo Facebook in cui ha riferito di probabili scenari che legano il tool alla guerra attuale tra Russia e Ucraina.
Forse non tutti sanno che l’antivirus Kaspersky è russo ed è stato sviluppato da Eugene Kaspersky, attualmente pure consulente del Ministero della Difesa russo. Calzolari ricorda (facendo riferimento ad una ricerca di Fabio Naif) come molte nostre istituzioni pubbliche facciano affidamento proprio sulla specifica soluzione per proteggersi. Questo, a suo avviso, potrebbe costituire un pericolo potenziale in questo clima di guerra cybernetica.
L’esperto Camisani Calzolari ha ipotizzato quello che lui stesso ha definito uno scenario da film di spionaggio in cui, proprio attraverso il “controllo” dell’antivirus Karspersky sarebbe possibile introdursi nei sistemi informatici delle nostre istituzioni, provocando ingenti danni. Per il momento, tutto quanto dichiarato resta solo un ragionamento legato ai tempi estremamente bui che stiamo vivendo, in virtù del fatto che sempre di più lo scontro bellico potrebbe spostarsi dai cambi di battaglia alla rete. D’altronde, tuttavia, non ci sono assolutamente prove di ingerenze informatiche che vanno in questa direzione, almeno fino a questo momento.
L’invito di Camisani Calzolari alle nostre istituzioni statali è quello di mantenere altissima la guardia, anche tenendo presente proprio l’utilizzo dell’antivirus Karspersky per i loro sistemi informatici. Possiamo ritenere plausibile che il livello di attenzione per tutte le infrastrutture legate alle funzioni del nostro Stato sia già stato portato al massimo in quest’ultima settimana. Lo richiede senz’altro il clima di estrema incertezza che stiamo vivendo e che potrebbe ulteriormente precipitare da un momento all’altro.