Taléa dall’Irlanda e dalla Scozia e Ciehlo dall’Universo live al Premiato Circo Volante del Barone Rosso

Due artisti molto interessanti, per motivi diversi, ma accomunati da una forte personalità e dalla capacità di fare bella mausica


INTERAZIONI: 160

TALÉA 

CIEHLO 

TALÉA

Taléa, vero nome Celicia (sui social Cecilia Talea 40). Il nome che ha scelto è ispirato da una pianta che si rigenera. Nata a Sesto San Giovanni ma vive a Jesi. Lei è partita a 19 anni e ha vissuto e fatto artista di strada in Irlanda, dove ha lavorata anche in fattoria occupandosi degli animali. Dopodiché è andata in Scozia e si è innamorata di Edimburgo. Lì suonando per strada in un’ora riusciva a guadagnare anche 200€. Tornata in Italia per il cibo pessimo e la voglia di casa, è rimasta bloccata dalla pandemia. Quasi sicuramente ripartirà.

Questa giovanissima ragazzina dai capelli lunghi e un viso angelico mi ha colpito col video di “Song in the dark”, che aveva postato sul mio canale Telegram Sir Red Ronnie. Sembrava una giovanissima cantautrice americana. Così mi sono collegato con lei durante la diretta di WE HAVE A DREAM. Trovi la puntata il video dell’intervista a questo link di OptiMagazine

Ancora più affascinato, le ho chiesto di venire ad esibirsi dal vivo al Premiato Circo Volante del Barone Rosso. Taléa ha pubblicato un  album “Tales” e ha cantato live “Nathan”, dedicata a un suo amico affetto da autismo. Poi l’unica canzone in italiano, “Dean”, ispirata da un personaggio del libro “On the road” di Jack Kerouac. Con la chitarra acustica ha interpretato benissimo “Black” dei Pearl Jam. Ha terminato il suo live con “Riding Home”, suo nuovo singolo.

Taléa è un’artista davvero mooooolto promettente, già da adesso.

CIEHLO

Grazia di Michele, sulla cui competenza ho la massima fiducia, mi ha suggerito di chiamare al Premiato Circo Volante del Barone Rosso un suo allievo Flavio, dal nome d’arte CIEHLO. Quindi mi sono trovato in studio un ragazzo di cui non sapevo nulla e non avevo ascoltato niente. Amo immergermi nell’ignoto. Lo pseudonimo Ciehlo lo ha scelto per imprimere la metafisica che ha dentro anche nel nome. La metafisica è il risultato incredibile di ciò che ancora non è spiegato scientificamente. Nelle sue canzoni mette ciò che percepisce dall’Universo. Poi ha inserito l”H” in mezzo perché non si sentiva di rubare il nome del cielo. Lui sente fortemente il flusso delle cose e l’Universo pensa a tutto. In questo ci siamo confrontati. Io sostenevo che la passività di aspettare che l’Universo intervenga non è giusto. Lui convinto che noi potremmo avere appuntamenti di cui non sappiamo né ora né luogo. Il nostro agire per vocazione ci porta a quell’incontro. Insomma, ci siamo ingarellati in un bel discorso. Sul karma e sulle altre vite ci siamo arenati.

Dal vivo ha eseguito: “Cosa sarebbe stato”, “Grande carro”, “La donna della vita” e “Nessuno mai”.

Davvero intrigante Ciehlo.

www.redronnie.tv

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