Perchè tanto rumore per lo scettro di Miss Italia a Zeudi Di Palma?

Bella, intelligente, studentessa modello, iscritta alla Facoltà di Sociologia della Federico II, e per giunta impegnata nel volontariato. Gomorra? Ha visto la serie solo per un quarto d’ora. Ma perché fa tanto rumore? Sarebbe accaduto lo stesso se fosse nata e cresciuta a Posillipo? Difficile da credere!


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Ha provocato tanto rumore lo scettro di Miss Italia assegnato a Zeudi Di Palma di Scampia. Bella, intelligente, studentessa modello, iscritta alla Facoltà di Sociologia della Federico II, e per giunta impegnata nel volontariato. Gomorra? Ha visto la serie solo per un quarto d’ora. Ma perché fa tanto rumore? Sarebbe accaduto lo stesso se fosse nata e cresciuta a Posillipo? Difficile da credere!

Ieri sera nei diversi Tg e oggi sui quotidiani i commenti sono stupefacenti. C’è chi realizza che si può vivere a Scampia ma essere persone positive, c’è chi scopre che ci sono giovani che coltivano ambizioni, sogni, progetti, seguono strade e percorsi avendo la barra dritta, aiutati da se stessi, dalla loro tenacia e dall’ambiente familiare che li circonda ma anche da quel contesto difficile che al suo interno ha anche risorse umane, luoghi di aggregazione e spinte innovative inimmaginabili. Un contesto ricco di tantissimi giovani, come nel resto della città di Napoli, che hanno talento e spirito di iniziativa, tenacia, perseveranza e soprattutto di grande umanità.

Zeudi Di Palma è una di queste: perché dunque stupirsene? Solo chi non conosce il quartiere, si stupisce. Tantissimi altri ritrovano l’orgoglio di appartenervi. Non nego i problemi complicati che vive questa parte di città che per quanto molti cerchino di descrivere non riesce comunque ad essere interpretata come dovrebbe.

Quanti amici ho invitato a seguire la programmazione del Teatro Area Nord, il teatro diretto da Lello Serao che, da oltre trent’anni, lavora sul territorio in una infrastruttura polivalente ma purtroppo fatiscente del dopo terremoto in cui tuttavia c’è una parte riqualificata e ristrutturata dal TAN destinata alle rappresentazioni. Il teatro è comunque un punto di riferimento importante della periferia nord di Napoli.

Lello Serao è con Hilenia De Falco, e il suo giovane staff di tecnici bravissimi, dalla mattina alla sera in teatro alle prese con i problemi burocratici, con le difficoltà della struttura da superare per renderla sempre più agibile e fruibile, con i costi dei lavori che lievitano giorno dopo giorno. Eppure portano avanti il teatro con abnegazione, e la programmazione del cartellone è sempre eccellente e da quel palcoscenico passano le migliori, le più innovative e sperimentali compagnie teatrali italiane. Con quali costi umani? Nessuno ne parla o se ne parla pochissimo.

Per far capire di quali e quante risorse è dotata Scampia dovrei parlare del lavoro di Rosario Esposito La Rossa, di Maddalena Stornaiuolo della loro Scugnizzeria e delle case editrici, ma ormai le loro attività, i loro successi hanno superato i confini nazionali.

Dovrei parlare dei Giardini Pangea dove sono stati piantati tanti alberelli, dove le aiuole e gli spazi sono curati in primis da Aldo Bifulco, insieme a Dada, ma anche dagli abitanti del quartiere, dai volontari della Scuola Calcio Arci Scampia che hanno ottenuto di avere una fontanella per innaffiare le piante. Cosa si sa di questo?

Dovrei parlare del talento di Emanuele, mio nipote, che nella sua breve vita è stato ballerino, coreografo, scenografo, artista, designer. Era quello che si ama definire un giovane europeo, profondamente cosmopolita e multilingue. Ha inseguito sogni e occasioni. Il bagaglio accumulato può essere anche un fardello pesante non privo di ansie quando bisogna trovare un lavoro, quando le occasioni che si presentano sono diverse da quello che sai fare e vorresti fare. Emanuele è stato un vero talento artistico che non ce l’ha fatta, ma c’è la soddisfazione per le sue opere esposte in una mostra proprio al Teatro Area Nord, da dove ha preso le prime mosse come scenografo. La penna meravigliosa di un autore e giovane drammaturgo come Fabio Pisano, ha attraversato la sua giovane vita, le sue aspirazioni, le delusioni, i sogni, il talento in un testo teatrale dal titolo “E.C. – Cadute verso l’alto”, andato in scena proprio la settimana scorsa al Teatro Area Nord.

Dovrei parlare del cugino di Emanuele, Stanislao Capissi che ha danzato per lui nello spettacolo, ballerino del corpo di ballo del Teatro San Carlo. Ogni giorno attraversava la città da Scampia – dove ha abitato fino all’estate scorsa – al San Carlo con rigore, impegno e grande dedizione, affrontando un percorso fatto di sacrifici e tanta attenzione della famiglia d’origine. Una strada tutta proiettata al mestiere di ballerino del Corpo di Ballo di uno dei più importanti teatri lirici al mondo. Scusate i riferimenti personali.

Dovrei parlare di tanti altri ragazzi che frequentano la Scuola Calcio Arci Scampia, vero esempio di luogo di aggregazione dello sport e di incontro anche per tante altre iniziative sociali e culturali, guidata dai mister Antonio Piccolo e Carlo Sagliocco, e tanti altri bravi volontari presenti con impegno e amore sui campetti di calcio della struttura che è stata riqualificata, anch’essa un tempo infrastruttura degradata del dopo terremoto. Oggi ospitano tantissimi ragazzi e anche una squadra di calcio al femminile messa in piedi dalla vulcanica Patrizia Palumbo dell’associazione Dream Team Donne in Rete di Scampia che partecipa ai tornei regionali. Inoltre l’associazione ha attivato un centro antiviolenza per le donne in collaborazione con la sezione di polizia del quartiere con l’obiettivo di contrastare la violenza di genere attraverso un impegno quotidiano coinvolgendo tutti gli attori istituzionali, del sociale, della scuola, della famiglia per educare i giovani al rispetto di sé e delle donne.

Dalla Scuola Calcio Arci Scampia sono nati anche professionisti che oggi sono in serie A ma la scuola insegna soprattutto le regole del gioco e della vita. Nell’attività quotidiana sportiva e sociale, attraverso le loro iniziative si ha modo di osservare e cogliere le dinamiche, i disagi dell’adolescenza e comprendere meglio i comportamenti talvolta “conflittuali” dei ragazzi che vi partecipano, non avendo a volte altri punti di riferimento se non la Scuola Calcio. Vengono preparati non solo al confronto sportivo agonistico con altre squadre di calcio della Campania e di altre regioni d’Italia ma anche agli scambi culturali con altri ragazzi della loro età.

Dovrei parlare di tantissime altre associazioni del territorio, di iniziative di quartiere per combattere il degrado che non fanno rumore, che non trovano spazio sui quotidiani. Dovrei parlare anche che nel quartiere è difficile trovare i vigili e in alcune aree, come piazza della Libertà, c’è una congestione di auto orribile, dovrei parlare dei motorini che sfrecciano con ragazzi e adulti senza casco creando questo sì grande disagio e pericoli tra gli abitanti. Dovrei parlare degli abusi edilizi che si notano ad occhio nudo. Dovrei parlare della scarsità dei servizi assistenziali rispetto all’elevato numero di abitanti del quartiere. Dovrei parlare del difficile problema della dispersione scolastica.

Tutto questo però non fa rumore!