Per non Dimenticare: oggi Giornata della Memoria

"Ogni anno che passa e ci allontaniamo da quei tragici fatti, diventa più facile per i negazionisti dire che quello che è stato non è mai accaduto. Ovviamente per me il giorno della Memoria è ogni giorno, la paura più grande è che la Memoria venga tradita, negata e poi dimenticata" dice la senatrice Liliana Segre


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Oggi 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria istituito per non dimenticare la Shoah. “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario – scriveva Primo Levi – perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.

Intolleranze, odi e violenze verbali perpetrate vigliaccamente dietro le tastiere nei confronti di chi si impegna quotidianamente per non dimenticare. Manifestazioni e scritte che sempre più di frequente appaiono sui muri di tante città di svastiche, riti con saluti neofascisti di frange di estrema destra. Perfino aggressioni di adolescenti al grido: sporco ebreo. Aleggia e riaffiora il fantasma dell’antisemitismo, l’abisso di orrore del razzismo.

La democrazia è ben salda ma non abbassare la guardia, non Dimenticare è un nostro dovere morale. Preservare la memoria e studiare la storia sono un modo per rendere onore alle vittime innocenti e per fare in modo che le atrocità del passato non si ripetano.

Della bellissima conversazione tra Liliana Segre e Patrick Zaki, che vi prego di leggere,  pubblicata sulla “Lettura” del Corriere della Sera, domenica 23 gennaio, a cura di Alessia Rastelli e Marta Serafini, mi piace riportare la risposta della senatrice alla domanda su “Quanto è importante celebrare la giornata della memoria e su come possono le giovani generazioni essere messaggere della Memoria”: “Ogni anno, ogni giorno che passa e ci allontaniamo da quei tragici fatti, diventa più facile per i negazionisti dire che quello che è stato non è mai accaduto. Ovviamente per me il giorno della Memoria è ogni giorno, ma la paura più grande è che la Memoria venga tradita, negata e poi dimenticata. Come la maggior parte dei “Giorni della Memoria” dei secoli passati, che avrebbero meritato di non essere solo una riga di un libro. Ci sarebbe stato bisogno che fossero raccontati e spiegati i comportamenti, sia positivi sia negativi, delle persone che sono state vittime e di quelle che sono state violente, i persecutori. Io nei mie incontri con gli studenti, in tutti questi anni che ho testimoniato nelle scuole e nelle università , ho sempre insistito su un punto: quanto sia indispensabile lo studio e l’approfondimento della storia, delle sue luci e delle sue ombre. E’ un grande modo per chiedere scusa alle vittime innocenti.

A proposito di educare le nuove generazioni alla storia e alla memoria dell’Olocausto, solo alcuni giorni fa, come detto, c’è stato un episodio grave di antisemitismo, da parte di alcuni adolescenti nei confronti di un coetaneo di 12 anni, di padre ebreo, che è stato circondato e insultato con frasi: “Zitto te, ebreo di m…brucia nei forni”, gli hanno urlato contro nei Giardini Altobelli di Venturina Terme, frazione di Campiglia, sulla costa toscana.

Due ragazzine lo circondano, una di 13 e una di 14, un gruppo di adolescenti intorno: “Ci dà fastidio la tua voce” dicono. Non sono amiche del 12 enne, frequentano tutt’altro giro, ma sanno del papà ebreo. Il ragazzino reagisce: “Non ci sto zitto”. E a quel punto giù spintoni, urli, sputi. “Quando è tornato a casa aveva il cappotto pieno di sputi. Faceva come per nasconderlo. Tremava”, raccontano i genitori.

Ecco perché è necessario celebrare la Giornata della Memoria, oggi 27 gennaio 2022, perché è importante ascoltare le testimonianze di chi quella violenza l’ha subita, di chi è finito nei Lager, di chi è stato deportato nei campi di concentramento, di chi ancora può raccontare quegli orrori. Allora erano anche loro dei bambini e delle bambine innocenti.