Calabresi indignati per La Sposa, accozzaglia di stereotipi senza l’ombra della Calabria

I Calabresi indignati dopo la messa in onda de La Sposa su Rai1, è davvero solo questo il volto che questa Regione può offrire attraverso la tv pubblica?


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Va bene il boom di ascolti, vanno bene le recensioni positive per La Sposa ma dall’altra parte c’è chi ha qualcosa da dire, chi è stanco di vedere e sentire sempre gli stessi stereotipi quando si parla della propria terra. La Calabria, bella e dannata, aspra come le sue terre incolte o una parte delle sue coste e dolce come le sue spiagge sabbiose e le punte delle sue colline, una regione dall’aria pura, dai bellissimi promontori, dal mix di culture, di dialetti, di lingue e specialità che la rendono unica, ma che continua ad essere martoriata e bistrattata.

Anche La Sposa non le ha reso giustizia e questo non è andato giù ad una parte di calabresi che, nonostante la storia poco lusinghiera, si aspettava almeno di rivedere sullo schermo le proprie terre o sentire il proprio dialetto senza scadere nei soliti stereotipi. Chi parla calabrese lo fa accentuandone i difetti, le location sono da rintracciare in Puglia mentre la protagonista, Serena Rossi, non ha di certo la cadenza della Regione che avrebbe dovuto ospitarla, perché?

Queste sono le domande che si fanno i calabresi mentre da Vieste ci hanno tenuto a precisare che quella targa ‘Calabria 1967’ non è relativa ai loro luoghi quasi a voler tenere lontana la storia che la fiction di Rai1 racconta.

Nessuna delle bellezze della Calabria e nemmeno la musicalità dei suoi dialetti si evince da La Sposa che sottolinea l’arretratezza dei suoi protagonisti e dei calabresi anche quando ci si sposta in Veneto e di sicuro la civiltà non sembra di casa né nell’uomo che è sceso fino al Sud per comprare una moglie vergine per suo nipote e né nelle persone che si ostinano a tenere fuori i meridionali anche quando vi condividono il letto (il proprietario del bar su tutti).

Ci sarà finalmente una fiction degna di mettere in mostra le bellezze di questa Regione come è successo prima a Napoli e poi alla Sicilia? Lo si spera.