David Sassoli, è scomparso l’uomo dal sorriso e dai modi gentili. Vederlo presiedere l’Assemblea di Strasburgo era motivo di tranquillità

Non sempre si è consapevoli fino in fondo di chi si ha di fronte, chi ti rappresenta in Europa, diamo sempre tutto per scontato animati da pregiudizievoli opinioni su questo o quel politico. Filtri che non aiutano a comprendere le azioni di chi si spende in un incarico politico-istituzionale

Election of the President of the European Parliament


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La scomparsa di David Sassoli, il presidente del Parlamento Europeo, l’uomo dal sorriso e dai modi gentili, sempre pacato ed equilibrato, ci ha colpiti profondamente. Vederlo presiedere l’Assemblea di Strasburgo ci ha molto rassicurati in questi anni: in questa lunga fase della pandemia saperlo lì era motivo di tranquillità. Sassoli infatti si è battuto affinché il Parlamento Europeo rimanesse aperto e continuasse a essere operativo, sin dal marzo 2020, con dibattiti e votazioni a distanza. Primo Parlamento al mondo a farlo.

Non sempre si è consapevoli fino in fondo di chi si ha di fronte, chi ti rappresenta in Europa, diamo sempre tutto per scontato, molte volte animati da pregiudizievoli opinioni su questo o quel politico. Filtri che molto spesso non aiutano a comprendere le azioni di chi si spende in un incarico politico-istituzionale.

Forte e solida era la convinzione di Sassoli nell’Europa e nei suoi valori. A questo proposito è utile rileggere alcuni passaggi del suo discorso di insediamento alla presidenza dell’assemblea il 3 luglio 2019, in cui viene ribadita l’importanza di agire in fretta per il cambiamento climatico, di ritenere indispensabile una politica più vicina ai bisogni dei cittadini, in particolare a quelli dei giovani dei quali parlava spesso rispetto al loro futuro. Eccone uno stralcio.

«Dobbiamo avere la forza di rilanciare il nostro processo di integrazione, cambiando la nostra Unione per renderla capace di rispondere in modo più forte alle esigenze dei nostri cittadini e per dare risposte vere alle loro preoccupazioni, al loro sempre più diffuso senso di smarrimento. La difesa e la promozione dei nostri valori fondanti di libertà, dignità e solidarietà deve essere perseguita ogni giorno dentro e fuori l’Unione Europa». Poi continuava: «Sia chiaro a tutti che in Europa nessun governo può uccidere, che il valore della persona e la sua dignità sono il nostro modo per misurare le nostre politiche. Che da noi nessuno può tappare la bocca agli oppositori, che i nostri governi e le istituzioni europee che li rappresentano sono il frutto della democrazia e di libere elezioni»

Oggi è unanime il senso di perdita, tutti senza distinzione di schieramenti o colore politico riconoscono a Sassoli capacità umane di grande spessore insieme ad elevate doti di mediazione e di dialogo difficili da rintracciare nel panorama politico.

Così il cordoglio del nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella:  

«La sua morte apre un vuoto tra chi ha creduto in una Europa di pace. Sassoli, con gli altri leader europei, ha saputo accompagnare una svolta decisiva per il futuro dell’Europa: dai diritti civili e sociali, al dialogo con gli altri Paesi, a partire dal Mediterraneo. Anche con l’impegno per la Conferenza sul futuro dell’Unione. Politico appassionato, leader leale, rigoroso, ha saputo nutrire con la sua cultura una iniziativa politica al servizio delle persone e delle istituzioni. Uomo del dialogo, ha fatto del metodo del confronto la cifra del suo rapporto con gli interlocutori, alla ricerca del bene comune. Qualità che aveva saputo esprimere anche nella sua attività di giornalista“.  

Sassoli era infatti un volto noto del giornalismo prima di carta stampata e poi televisivo dove per molti anni è stato inviato speciale, poi vicedirettore e conduttore del Tg1. Poi l’ingresso in politica nel 2009 come candidato al Parlamento Europeo. 

Non ci stancheremo mai di chiedere giustizia per #Giulio Regeni”, così il suo tweet il 25 gennaio del 2021, a 5 anni dalla morte del ricercatore brutalmente torturato e ucciso dalle forze di sicurezza egiziane.

Così come si è battuto per la liberazione di Patrick Zaky, suscitando anche l’irritazione del governo egiziano, e la sua gioia per il rilascio avvenuto all’inizio di dicembre espressa sempre via Twitter: “Finalmente Patrick Zaki sarà scarcerato. Dopo 22 mesi di sofferenze, un primo passo avanti nella direzione giusta. Continueremo a chiedere la sua completa assoluzione e a batterci perché possa tornare al più presto ai suoi studi in Italia. Ti aspettiamo, Patrick”.

Una eredità morale e di lealtà politica che oggi tutti gli riconoscono, avversari inclusi.  Sconcerto e dolore unanime per la prematura scomparsa di un esponente politico dai modi garbati e col senso del rispetto. 

Uomo delle istituzioni, profondo europeista, giornalista appassionato – così il presidente del Consiglio Mario Draghi – Sassoli è stato simbolo di equilibrio, umanità, generosità. Queste doti gli sono state sempre riconosciute da tutti i colleghi, di ogni collocazione politica e di ogni Paese europeo, a testimonianza della sua straordinaria passione civile, della sua capacità di ascolto, del suo impegno costante al servizio dei cittadini”.


E come ha commentato in italiano la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “E’ un giorno triste per l’Europa. Oggi la nostra Unione perde un convinto europeista, un sincero democratico e un uomo buono. Era un uomo che ha lottato per la giustizia e la solidarietà e un buon amico, i miei pensieri vanno alla moglie Alessandra, ai figli Giulio e Livia e a tutti i suoi amici”.

Colpisce anche la sua discrezione nell’uscire di scena, solo ieri si è appreso del suo ricovero dal 26 dicembre in ospedale. 

E solo il 16 dicembre scorso all’ultimo Consiglio Europeo ha ribadito la necessità di un nuovo progetto di speranza per l’Unione Europea costruito su tre assi forti: innovazione, protezione dei cittadini e, soprattutto, democrazia

Che la terra ti sia lieve David Sassoli, gentile presidente del Parlamento Europeo!