Lavoro: l’industria aumenta le assunzioni

Alcune indicazioni sui trend del momento per chi segue da vicino il mondo del lavoro in Italia

lavoro

lavoro


INTERAZIONI: 0

Con una pandemia ancora in atto a livello mondiale e previsioni per il futuro difficili da effettuare, in Italia il lavoro sta mostrando un trend fortemente positivo. Nel 2021 si è visto un aumento degli occupati, con un tasso globale che sale al 58,4% e il tasso di disoccupazione al di sotto del 10%. È una situazione che non solo è ritornata ai livelli del 2019, quindi pre pandemia, ma che addirittura ha migliorato i dati precedenti.

Dove c’è più lavoro

I dati ce li fornisce l’ISTAT, che ha svolto una ricerca completa sul mondo del lavoro in Italia. L’aumento globale del tasso di occupati non significa necessariamente che tutti i comparti se la stiano passando bene, anzi. L’industria italiana è tra gli ambiti che oggi offrono maggiori opportunità, soprattutto per quanto riguarda la moda e l’alimentare, ma anche in campo metallurgico e nelle cosiddette industrie pesanti. Il successo di questi settori è correlato al fatto che proprio nel nostro Paese si producono alcuni beni che le aziende nostrane sono in grado di ottenere oggetti di alta qualità e spesso completamente personalizzabili. Un esempio possono essere gli angolari in acciaio inox, oggi sempre più utili in diversi settori, compreso quello edile che sta mostrando una forte espansione grazie ai bonus offerti dal governo. Ma ci sono molti altri esempi, tra cui la componentistica per il comparto auto motive, che in Italia vede un indotto molto ampio impegnato in questo settore.

Chi trova più facilmente lavoro oggi

La questione non è semplice da definire, soprattutto perché in Italia la zona del Paese in cui si sta cercando lavoro influisce profondamente sulle opportunità disponibili. Chiaramente è più facile trovare lavoro nelle zone in cui sono presenti industrie e attività oggi particolarmente richieste. Per quanto riguarda l’edilizia la situazione positiva è abbastanza trasversale, presente lungo tutta la penisola. Le industrie pesanti, come le acciaierie, che offrono maggiori opportunità di lavoro sono invece fortemente correlate a situazioni regionali, visto che non si tratta di aziende diffuse su tutto il territorio. Come avviene ormai da vari decenni l’esperienza in uno specifico settore aiuta a trovare lavoro più rapidamente, soprattutto laddove le competenze necessarie per svolgere un lavoro sono elevate, come ad esempio in ambito informatico o elettronico.

Dove il lavoro cala

L’ISTAT ci offre una fotografia generale del Paese, che è particolarmente lusinghiera vista la diminuzione dei soggetti inattivi, un dato che risulta particolarmente importante. Per altro risulta in aumento anche il PIL, con un 2,6% in più rispetto al 2020. Per quanto riguarda le ore lavorate sono aumentate del 4,1% rispetto al terzo trimestre del 2020, un dato che però deve considerare anche il fatto che lo scorso anno in autunno ci trovavamo in pieno lock down, con interi settori lavorativi fermi da mesi. Ci sono poi ambiti in cui l’occupazione è diminuita, mostrano infatti un pesante calo i lavoratori autonomi, a fine 2021 sono quasi 5.000.000, una cifra che indica un leggero calo rispetto all’anno precedente. Anche qui la pandemia ha di certo lasciato il segno; allo stesso tempo aumentano i lavoratori a termine, con un 13,1 % in più rispetto al terzo trimestre del 2020.