Sindrome di Tourette, qual è la malattia di cui soffre Alessandro Borghi?

Cos'è la Sindrome di Tourette, la malattia di cui soffre Alessandro Borghi di Suburra e Diavoli?


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Cos’è la Sindrome di Tourette e quali sono i sintomi che la contraddistinguono? Sono queste le domande che in queste ore affollano la mente dei fan di Alessandro Borghi, l’attore di Suburra e non solo. Molto spesso i fan idealizzano i propri attori preferiti senza pensare che possano avere una vita lontano dai riflettori, una vita non sempre perfetta, ed è proprio in quest’ottica che bisogna leggere l’intervista a cuore aperto rilasciata da Borghi a Il Corriere della Sera.

Raccontando la sua vita prima di diventare famoso e poi anche dopo, l’attore protagonista di Suburra ha rivelato di aver scoperto di soffrire della Sindrome di Tourette, una sindrome neurologica che causa una serie di sintomi che lui ha dovuto gestire: “Le parole hanno un peso. L’insulto fa male. È successo pure a meA lungo ho pensato di avere dei tic, invece era Sindrome di Tourette. È una sindrome neurologica, con vari sintomi: io ho gli spasmi o mi soffio sulle dita. Dopo la diagnosi ho smesso di considerarlo un problema, perché almeno adesso so che cosa ho”.

Ma qual è la malattia di cui soffre Alessandro Borghi e quali sono i sintomi e le cause della Sindrome di Tourette?

La chiave sta proprio in questi ripetuti tic che lo stesso attore ha rivelato di avere, degli spasmi muscolati improvvisi che colpiscono chi è affetto dalla Sindrome di Tourette. I sintomi compaiono solitamente tra i quattro e i dieci anni di età e si fanno più acuti fino a 12 anni soprattutto negli uomini. Scrollare le spalle, scuotere il capo, tirare fuori la lingua, mandare baci, sono questi alcuni dei ‘tic’ più comuni in cui soffre della Sindrome di Tourette che può essere caratterizzata da uno o più tic vocali.

Il trattamento medico dipende dalla gravità del disturbo e se da una parte si cerca di evitare la terapia quando la disabilità è lieve, dall’altra è necessario intraprendere un percorso di terapia cognitivo-comportamentale (l’habit reversal) in caso di sintomi più gravi.

In particolare, si interviene con le sedute di terapia cognitivo-comportamentale per “educare” a superare i tic oppure a conviverci cercando una vita alternativa per “scaricarli”. Se il caso è particolarmente grave, si ricorre ai farmaci sintomatici e i neurolettici.