Lina Wertmüller è morta. La tragica notizia è stata data sui social da un amico di famiglia. Regista rivoluzionaria e attenta al tessuto sociale del suo tempo, è stata la prima donna a ricevere la candidatura all’Oscar nel 1977 con il film Pasqualino Settebellezze.
Le cause della morte della regista non sono ancora state rese note. Durante la sua carriera firmò pellicole che hanno fatto la storia del cinema italiano. Esordì nel 1963 con I Basilischi, e sua fu la regia del capolavoro Mimì Metallurgico Ferito Nell’Onore (1972), il sempreverde Film D’Amore E D’Anarchia (1973) e l’immenso Io Speriamo Che Me La Cavo (1992).
Nata Arcangela Felice Assunta Wertmuller von Elgg Spanol von Braueich, Lina Wertmüller discendeva da una famiglia nobile svizzera. Dai banchi di scuola conobbe Flora Carabella che nel futuro sposò Marcello Mastroianni. La regista affermò in più occasioni che proprio alla Clarabella doveva il suo lavoro da regista: “A Flora devo se ho fatto questo lavoro, lei ho seguito quando lasciò il Liceo e si iscrisse a una scuola di recitazione”.
Al suo impegno per il cinema alternò quello con la televisione: negli anni ’60 diresse Il Giornalino Di Gian Burrasca e ancor prima, nel 1959, firmò la regia della prima edizione di Canzonissima.
Federico Fellini la ingaggiò come attrice e aiuto regista ne La Dolce Vita e Otto E Mezzo. Nel 2019 nel corso di un’intervista rilasciata per Diva E Donne parlò della morte in occasione dei suoi 91 anni: “Si moricchia? A quanto pare. Ma non ne faccio un dramma. Sono stata una donna fortunata. Provo una grande riconoscenza per la vita e tutte le cose belle che mi ha regalato”. Nel 2020 ricevette un Oscar onorario insieme a David Lynch, Wes Studi e Geena Davis.
Lina Wertmüller è morta a 93 anni dopo aver firmato alcuni dei film più importanti del cinema italiano che ancora oggi fanno scuola tra i registi contemporanei.