X Factor 2021, quarto live: le pagelle di Lucia e Michele Monina

I migliori Baltimora e Nika Paris. Emma si merita un bel 2


INTERAZIONI: 123

PAGELLE DI MICHELE

LUDOVICO TERSIGNI 5

Dopo la gaffe di settimana scorsa, quando ha improvvidamente chiuso il televoto subito dopo l’ultima esibizione al ballottaggio per le eliminazioni, non dando modo ai giudici di perorare la causa dei propri concorrenti, né al pubblico di votare cum grano salis, almeno l’ultima esibizione, Ludovico è entrato palesemente in palla, andando a dire castronerie laddove, fino a quel momento, era stato il corrispettivo televisivo di un fermo immagine. Oggi, come succede a un maschio che abbia avuto una defaillance giù da basso e che, alla prima occasione, non può che pensare costantemente alla defaillance, andando a inanellarne una seconda, e poi una terza, è partito in evidente imbarazzo, finendo per risultare non dico sul pezzo, ma almeno moribondo e non morto come al solito. Resta la domanda del secolo: ma perché? Domanda, cui, Bob Dylan docet, risposta non arriverà mai, avete presente la faccenda del vento, no? Amico cucciolotto.

MANUEL AGNELLI 4

Non ho nulla contro la pornografia. Nulla neanche a favore, ma diciamo che in questo contesto è da chiarire che non ho nulla contro la pornografia. A tratti, raramente, può essere considerata anche una forma d’arte, estrema ma pur sempre arte, e per certi aspetti ha contribuito a abbattere certi preconcetti. Tenendo comunque fuori da questo discorso tutto quel che concerne lo sfruttamento dei lavoratori del sesso, anche il contribuire a dare delle donne una immagine non esattamente paritaria e edificante. Lasciamo da parte tutti questi ragionamenti. Proviamoci. Prendiamo la pornografia come una parte dell’industria delle spettacolo nella quale va in scena una versione spesso estrema del sesso esplicito. Ecco. Chiunque pensi che la pornografia sia accomunabile alla realtà, temo, ha seri problemi a decifrare il reale. Non parlo tanto di performance, o non solo, quanto piuttosto proprio di narrazione, di equilibrio tra realismo e fiction. Manuel Agnelli ha un futuro come regista di film porno. Perché sta usando questi suoi concorrenti per produrre della pornografia che, in quanto pornografia, è estrema e finta. Nulla a che vedere col sesso. Pornografia, appunto. Togliete il sesso e metteteci la musica, nello specifico la musica rock, e il gioco è svelato. Tana per Manuel “Rocco” Agnelli.

HELL RATON 3

Citare di volta in volta un personaggio, che si tratti di film o di anime poco conta, è la sola cosa che potrebbe indurre un qualsiasi spettatore a accorgersi della presenza sugli scranni dei giudici di X Factor di Hell Raton, all’anagrafe Manuelito, altrimenti evanescente come un ectoplasma. Ecco, alla prossima puntata, per coerenza, Manuelito, travestiti da Casper, nessuno si accorgerà che è un travestimento, magari, ma saresti veramente nei panni giusti.

MIKA 6

Diciamolo apertamente, Mika è in questa quattordicesima edizione di X Factor il solo a aderire anima e corpo, e anche vestiti, allo spirito “gendrista” del programma. Non parlo di sua storia personale, ma proprio di modo di stare dentro il piccolo schermo. Cosa dice, come lo dice, come si veste. E lo è esattamente nella maniera un po’ finta del talent di casa Sky, ipercolorata, sopra le righe, come se fosse sempre necessario rimarcare l’ovvio. Certo, in mezzo a tanto piattume diverte, ma non sarei così convinto che tutto questo giovi a qualcosa di diverso che alla comunicazione di Fremantle, e visti gli ascolti ridicoli forse neanche a questi. Comunque ci prova.

EMMA 2

Ho sempre pensato che prima o poi una come Emma, con la cazzimma che ha (cit.), mi avrebbe messo all’angolo, costretto a ammettere che, è vero, non ha una personalità artistica rilevante, non è colta, non è elegante, ma quando vuole sa come comunicare al pari dei grandi artisti, è cioè in grado di arrivare (cit.) anche a coloro che, per cultura e ceto neanche dovrebbero sapere della sua esistenza. Ho sempre pensato che in fondo, ma in fondo in fondo, lasciarsi sorprendere da chi diamo ormai per scontato, un giudizio che si è talmente cristallizzato e calcificato da rasentare agli occhi degli altri il pregiudizio (nel caso Emma leggesse, tranquilla, poi qualcuno te lo spiega), è sempre interessante, la meraviglia è sintomo di vitalità intellettuale, chi non la esercita alla lunga diventa arido. Ho sempre pensato, in sostanza, che prima o poi avrei scritto qualcosa su Emma che suonasse come un elogio, un ripensamento su tante cose brutte scritte fin qui. Ho sempre pensato questo, spero che prima o poi Emma mi dia occasione di farlo. Per ora continua a essere imbarazzante.

BENGALA FIRE 6.5

Sulle prime sarei voluto andare alle pagelle della settimana scorsa per copiare pari pari le parole spese sui Bengala Fire, che continuano a andare dritti per la loro strada, fatta di rock di matrice inglese. Ma io non sono i Bengala Fire, e mi piace variare.

BALTIMORA 7,5

Baltimora è bravo. Ha una bella voce, sa come usarla, se è vero che si produce i brani come continuano a ripetere sa anche come produrli. Solo che puntualmente si mette o viene messo in condizioni di estrema difficoltà, come un Steve-O dei Jackass che si fa chiudere il buco del culo con una cucitrice prima di mangiare pasta e fagioli, o che si lancia nel vuoto senza paracadute. Come Steve-O Jackass, del resto, si salva sempre, ma che fatica. 

LE ENDRIGO 3

Qualcuno ha già detto “paraculi”? Non per la scelta di cantare Rosalia, intendiamoci, perché una scelta del genere poteva solo far loro male, e Emma ovviamente ci è cascata con le zeppe e tutto, ma per il loro voler essere portatori sani di istanze anche legittime, che lì si impoveriscono e finiscono per innervosire chiunque, io per dire mi sono tatuato con un ago da uncinetto e usando l’inchiostro delle penne indelebili delle penne di scuola dei miei figli la faccia di Pillon sul torace.

NIKA PARIS 7,5

Ora che non c’è più Vale LP, decisamente scarsa per altro, Nika ha ancora più certezza del suo posto sul podio. Figuriamoci se rinunciano alla sola concorrente donna rimasta in gara. E a parte questi ragionamenti, chiamiamoli così, extramusicali, lei sembra anche una che potrebbe avere un suo perché sul fronte del mercato pop. Trovasse anche un’anima sarebbe perfetta, ma a sedici anni ha ancora tempo davanti.

GIANMARIA 2

Assegnare o lasciar scegliere, che la conoscesse di suo mi sembra abbastanza improbabile, al biondo monovocale tormentato from Veneto un brano storico del repertorio di Lucio Dalla, dopo avergli assegnato Jenny è pazza di Vasco e Io sto bene di quelli che lui stesso e Tersigni hanno chiamato CCCCCPP, ha almeno un vantaggio: Dalla è morto e non può sentire questo scempio. Lui si permette pure di metterci su parole a cazzo, come se quelle di Dalla non fossero abbastanza buone. Quanti schiaffi, ma davvero, quanti schiaffi.

ERIO 2

Abbiamo ripetutamente detto che Erio ha una sola sfumatura, bella e tutto, ma sempre e soltanto quella, come se uno andasse in un appartamento particolarmente curato e, vista una parete, che so, dorata, tanto per dare un tocco singolare alla sala, poi la si ritrovasse pure al cesso. Stavolta, quindi, Erio si confronta con The Clash, andando in qualche modo fuori dal suo territorio di caccia. Il risultato è la solita lagna di Erio, che nulla ha a che fare con London Calling, in teoria la cover che ha dichiarato di portare. Tornando al parallelismo col porno, un deepfake con il corpo di Erio e la faccia di Erio che scopa con Erio.

VERSAILLES 2

L’avventura di questo scappato di casa, nonostante le pettinature, l’autotune e le chitarre distorte, che poi sarebbero i tre ingredienti che ha utilizzato sempre, come provare a fare una torta al cioccolato usando solo broccoletti di Bruxelles, cicoria e pane raffermo, finisce giustamente e mestamente qui, la speranza è che di lui non resti traccia, come lacrime nella pioggia.

FELLOW 4

Ci siamo interrogati su come la voce così singolare di Fellow girasse anche lontano dalla sua comfort zone, con brani di alta qualità che gli calzano a pennello ma in qualche modo lo hanno fin qui tenuto a bordo campo per quel che riguarda un ipotetico ingresso nel mondo del pop. Ecco che quindi Mika, un giudice bravissimo a presentare i suo ragazzi, ma che quanto a scelte dei brani da affidargli, credo, non sa che pesci prendere, al punto da ricorrere chiaramente agli iChing, con risultati spesso disastrosi, gli affida una canzone decisamente minore di Elisa, e l’ultima Elisa ha solo canzoni minori, figuriamoci stavolta che era il caso di consigliare un giovane cantante in cerca di personalità. Il risultato è che tutti, immagino, tranne i giudici, ci si è chiesti perché non dargli ancora un brano di Benjamin Clementine, a questo punto, perché passare da un gigante a un nano, confesso, poco gli giova. Lui resta comunque uno dei protagonisti di questa edizione, Mika permettendo. Stavolta però è decisamente no.

MUTONIA 6

Avevo evocato, sui social, che Matteo pisciasse Hell Raton, dopo che quest’ultimo, settimana scorsa, lo aveva ripreso come un maestrino per il suo aver irriso Mika, Mika che gli aveva detto che la loro canzone gli faceva schifo. Matteo non ha pisciato Hell Raton, e manco Mika, il che fa un po’ vacillare il suo status di rocker duro e puro, a torso nudo e con gli occhiali a forma di cuore. Gigantic dei Pixies resta però un gran bel sentire, anche nella loro versione non eccessivamente tirata. Bravi, ma potete fare meglio. Alla fine proprio Mika e Hell Raton li eliminano, vedi a non pisciare in testa alla gente, alla fine ti mancano di rispetto. Almeno rigategli la macchina.

PAGELLE DI LUCIA

LUDOVICO TERSIGNI 6

Che tenero che è Ludovico. Mi piace questo suo apparire sempre spaesato. Non sapere cosa dire, ma stare comunque lì, il sorriso che nasconde un vuoto in scaletta, o in memoria. Credo che pian piano si stia ritagliando un suo spazio, e che finirà per convincere tutti. A me lui piace, non è proprio spigliato, ma almeno è fresco e nuovo.

MANUEL AGNELLI 5

Mr Antipatia continua a dire cose che mi trovo a condividere, cosa che mi fa anche arrabbiare, nonostante rimanga un giudice assolutamente inadatto a fare televisione, poco incisivo, molto supponente e affatto in grado di entrare in sintonia con noi che siamo a casa. Poi continua a sentirsi chissà chi, ma se sta lì a X Factor, evidentemente, come artista le cose non devono essergli andate poi così bene.

HELL RATON 4

Se stasera se ne rimaneva a casa sua, in tuta da ginnastica invece che conciato a quella maniera, probabilmente noi non ce ne saremmo neanche accorti. Non dice mai niente di importante, e assegna canzoni a caso ai suoi cantanti.

MIKA 6

Non sono quasi mai d’accordo con quello che dice, e più che altro non riesco quasi mai a capire cosa voglia in effetti dire, ma rimane una figura simpatica, la più simpatica tra i giudici.

EMMA  2

Facciamo noi donne per vedere la nostra società prenderci in considerazione, lottiamo, evidenziamo le discriminazioni, apriamo dibattiti, poi vedi che la sola donna seduta al tavolo dei giudici di X Factor, in una stagione senza quasi concorrenti donna, è Emma e capisci che forse è tutto perso. Non so perché l’abbiamo chiamata, ma so per certo che non lo avessero fatto sarebbe stato meglio.

BENGALA FIRE 6,5

Loro sono bravi, anche se confesso di non essere ancora riuscita del tutto a capire che tipo di musica potrebbero fare fuori da questo talent. Perché presentano un suono molto specifico, ma è anche un suono che appartiene a altre realtà. Non a quella italiana. Bravi ma non li andrei a sentire dal vivo e dubito li sentirei con le cuffie.

BALTIMORA 7

Non conoscevo la cover, e anche l’inedito non è che lo abbia proprio memorizzato, ma Baltimora è sempre bravo a stare sul palco, canta bene e ha sempre basi adatte alla sua voce. Una cosa che invece mi chiedo sin dalle audizioni, è chi diavolo lo consiglia sugli outfit, perché veste davvero male.

LE ENDRIGO 4

Sono molto appassionata di tematiche LGBTQ+, leggo tantissimo a riguardo, studio, seguo influencer che ne parlano e approfondisco ogni volta che posso. Nella vita vorrei proprio occuparmi anche di questo, finita l’università. Anche per questo mi infastidisce chi come Le Endrigo sta lì chiaramente a sfruttare una tematica urgente e attuale per provare a andare avanti, specie nell’anno in cui X Factor vuole essere attento all’inclusività. Del resto hanno Emma come giudice, che dovevamo aspettarci.

NIKA PARIS 8

Lei è incredibile. Ha una bellissima voce, intonata e capace di trasmettere emozioni, ha un look accattivante, è giovanissima, quattro anni  meno di me, ma sta sul palco come se avesse anni e anni di esperienze alle spalle. E il francese, va detto, lo canta davvero molto bene. Una popstar in miniatura.

gIANMARIA 7

A parte gli ormai più volte citati problemi di dizione, e anche un po’ quell’atteggiamento da bello e maledetto che alla lunga viene un po’ a noia, gIANMARIA mi sembra uno dei pochi che farà qualcosa una volta finito il programma. In questa chiave più intima è anche più efficace.

ERIO 5

A me Erio piace molto, anche e nonostante quello che gli viene assegnato ogni settimana da Manuel, assolutamente poco adatto a metterne in risalto la voce molto bella e quel suo modo di cantare così etereo. Oggi, poi, nonostante la canzone fosse stata indicata come diversa dal solito, l’ho apprezzato anche meno, e a sentire gli insulti che mio padre ha rivolto alla tv, direi che non è piaciuta neanche a lui.

VERSAILLES 3

Il nervoso che mi fa venire uno come Versailles, tutta apparenza e niente sostanza, assolutamente finto, dietro quei capelli tinti e la voce con l’autotune. Pensare che in giro sarà pieno di gente brava e uno così si è beccato tutta questa pubblicità mi sembra davvero ingiusto. Fortuna che è durato poco.

FELLOW 6

Fellow ha una voce unica, almeno in questo contesto. Profonda, emozionante, sembra quasi fuori dal tempo. È la prima volta che canta in italiano, una canzone che non conoscevo e che però non mi piace. Peccato per la scelta, ma lui resta davvero bravo. Mi piace.

MUTONIA 5

Il rock non è mai stato il mio genere preferito, anche se negli ultimi anni ho iniziato a ascoltarlo, dagli Oasis ai Guns ‘N Roses, solo che i Mutonia proprio non riescono a colpirmi. In genere fanno molto rumore, stavolta meno, ma perdono anche tutta la carica, l’energia che questa canzone credo necessiterebbe. Non mi sono arrivati, dovessi dirlo in una parola mi sono rimasti neutri.