DAZN ko ai clienti con il sorriso di Diletta. Tecnologie inadeguate, prezzi esosi, contratti capestro, contenuti scadenti

L'ultima mossa di DAZN potrebbe far esplodere il calcio in tv. I clienti si sentono truffati e non basteranno i sorrisini di Diletta Leotta a placarne l'ira. Pay tv addio.Si torna alla radiolina?


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Non sono un nostalgico del calcio d’epoca ed utilizzo tanto Sky quanto DAZN. Il calcio delle prime immagini a Novantesimo Minuto, della moviola alla Domenica Sportiva con in mezzo la telecronaca registrata di un tempo di una partita di serie B e di un tempo di una partita di serie A. Adoro la radio ma non tornerei ad ascoltare il Calcio con la mia vecchia radiolina a transistor.

Da appassionato di calcio e fruitore del calcio in tv sono però ormai giunto al punto di saturazione. E come me, lo dimostrano i dati degli abbonamenti, altri milioni di telespettatori. Il Calcio in tv è ormai impazzito. A tutto discapito del prodotto offerto al cliente tifoso. E non mi lascio ingannare dal volto sorridente di Diletta Leotta icona , ed è tutto dire, di DAZN.

L’ultima goccia, in ordine di tempo, quella che potrebbe far traboccare il vaso di Pandora del calcio in tv è quella che si appresta ad instillare DAZN. Modificando a proprio piacimento il contratto in esser vuole limitare ad un solo device per account la possibilità di guardare la partita in diretta. Se cioè io sono per strada e voglio guardare la gara con il mio smartphone, il televisore di casa mia resterà al buio per gli altri appassionati di calcio della mia famiglia. Sarebbe l’ennesimo sopruso ai danni di un tifoso televisivo sempre più frastornato.

Il calcio in tv, ai tempi di DAZN, è ormai diventato una giungla inestricabile nella quale persino gli addetti ai lavori hanno difficoltà ad orientarsi. Le piattaforme si sono moltiplicate in modo esponenziale, i diritti delle varie competizioni sono sparpagliati tra una miriade di gestori, i prezzi sono esosi e le tariffe praticamente indecifrabili, le gare vanno in scena ad ogni ora del giorno tutti i giorni della settimana, i calendari sono pletorici e mettono in scena match di scarso contenuto agonistico, il servizio è patinato ma di contenuti mediocri privilegiando spesso l’apparenza alla sostanza di una narrazione sportiva di qualità.

Le responsabilità di questa situazione ingarbugliata è plurima. La bolla speculativa del calcio in tv ha molti padri: il legislatore incapace di regolamentare in modo chiaro il settore, la Lega sempre più dipendente dai soldi delle tv e meno attenta agli stadi, il gap tecnologico di gran parte del nostro paese, le pay tv DAZN e Sky e tutte le altre della combriccola sono esose con clausole contrattuali capestro, i calciatori che pretendono ingaggi sempre più astronomici.

E’ una matassa molto difficile da sgarbugliare. Ma che rischia di avviluppare in una stretta mortale il calcio in tv, alimentando la pirateria. L’esperienza del settore discografico ha dimostrato come con il contenimento dei costi , la semplificazione degli accessi e la riduzione dei prezzi sia possibile aumentare i fatturati e metter ko la pirateria. Un consumatore consapevole è disponibile, a fronte di un servizio adeguato e di un prezzo ragionevole, a preferire il mercato legale rispetto a quello illegale. Speriamo che Sky e DAZN e tutti gli altri competitor lo comprendano.