Juri Camisasca alla ricerca dell’Uomo Assoluto

In uscita il 19 Novembre il nuovo album del mistico cantautore amico di Battiato


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Chi conosce anche sommariamente la parabola oramai lunga di Juri Camisasca sa che ogni suo lavoro, ogni sua canzone, è un dono che egli condivide con gli altri.

Non parliamo solo della straordinaria qualità compositiva di cui il musicista-ricercatore spirituale è capace, ma anche e soprattutto della volontà di mettere a disposizione degli altri un percorso esistenziale che cura, che aiuta, che ispira. 

Questa missione che Camisasca ha deciso con forza di rivestire in questi ultimi anni, tornando alla attività discografica dopo un lungo periodo di assenza, adesso acquista un significato ancora maggiore… Si, perché con la scomparsa dell’amico e sodale Franco Battiato, è come se il testimone della possibilità di far vivere e germinare una canzone di tipo spirituale fosse stato simbolicamente consegnato a lui e dunque questo è un compito arduo, esclusivo, ma necessario, del quale gli siamo tutti grati. 

In questo nuovo album, “Cristogenesi” (in uscita il 19 Novembre per Edizioni Paoline) la consueta autenticità mostrata dall’autore si accresce di una dimensione di profonda coerenza concettuale. 

“Cristogenesi” appare infatti come un coerente percorso verso la nascita dell’Uomo Assoluto nell’anima di ciascuno di noi.  Ecco spiegato il titolo dell’opera… 

E per raggiungere questo, Camisasca si avvale del personale così come dell’Assoluto, alternando la propria biografia esistenziale a quella di altre figure.

 Non è un caso che a brani come “La mia Genesi” si affianchino composizioni come “Vite silenziose” in cui Camisasca omaggia la figura di Etty Hillesum,  scrittrice olandese ebrea vittima dell’Olocausto, esattamente come aveva fatto molti anni prima con “Carmelo di Echt” dedicata invece  alla figura di Edith Stein.

Al solito Camisasca canta divinamente, in maniera terapeutica… 

Pensiamo ad esempio alla sua interpretazione dei “12 Kyrie” di tradizione Ambrosiana , quasi uno pneuma che diventa suono… 

Musicalmente parlando, il consueto Pop elettronico prediletto dall’autore si arricchisce qui di alcuni frammenti che recuperano la dimensione acustica, ne è la riprova una struggente rielaborazione del brano “Emmanuel”  presente anche in molti repertori internazionali (si pensi alla interpretazione di Enya o di Joan Baez),  sentiero questo che meriterebbe un futuro approfondimento.

Benché  “Cristogenesi” sia un lavoro persino “radiofonico” per gli standard dell’autore, non negatevi di il piacere di farlo crescere dentro di voi ascolto dopo ascolto. E’ musica che aiuta a crescere!