X Factor 2021: le pagelle di Lucia e Michele Monina

Ritornano i Live di X Factor e le pagelle di un padre e una figlia accomunati dall'amore per la musica


INTERAZIONI: 250

PAGELLE MICHELE

LUDOVICO TERSIGNI 6

Confesso che sentirlo parlare come il doppiatore di Er Monnezza, scevro però dalle volgarità, che del parlato di Er Monnezza erano la parte divertente, durante tutte le fasi di audizione e formazione della squadre, mi aveva inizialmente indotto a covare nei confronti del sostituto di Cattelan una certa perplessità. Vederlo poi aggirarsi per i video in skateboard aveva accresciuto in me un odio verso questi mezzi non convenzionali seconda solo a quella di Vittorio Feltri, fatto che sicuramente non deponeva a favore del sostituto di Cattelan. Sostituto di Cattelan che, alla prova dei live, si dimostra appunto sostituto di Cattelan. Come dire, si stava meglio prima. Poi magari crescerà e tirerà fuori una personalità che sia qualcosa di più di “che carino” e “bella zi’”. Qualcosa che sta dalle parti del finale “Fra un po’ volano anche le cicorie”, sempre troppo romano, ma almeno dotato di carattere. Per ora è boh, ma siamo possibilisti.

PS

Annunciare la pubblicazione a mezzanotte degli inediti con un “State tranquilli”, dai, anche meno.

MANUEL AGNELLI 4

Avrei voluto citare Caparezza che cita Beethoven, tirando in ballo la Patetica, perché seppur sia sempre da rispettare chi decide di porsi in ridicolo sotto gli occhi di un pubblico comunque talmente minimo da rasentare quello che avrei io se mi affacciassi dal balcone, credo che ci sia un limite a tutto, infatti alla fine ho desistito. Meglio fargli il verso con un classico “sui giovani d’oggi ci guadagno su”, che mi sembra quantomeno coerente con quel che in effetti Manuel va facendo da quelle parti. Poi le frasi a effetto, la finta cattiveria e tutto il resto, bene, ma nei fatti se quel che si dice sui clown è vero, cioè che fanno ridere gli altri ma in realtà sono tristi, beh, qualcuno regali a Manuel una scatola di cioccolatini, ha davvero un gran bisogno di tirarsi su.

MIKA 6

Mika punta a condurre Eurovision, con buone possibilità di farcela, buttandola in der posto proprio a Cattelan. Quindi deve gestire uno spettacolo nel quale, in teoria, ha altri tre competitor diretti e un presentatore a occultargli in parte i riflettori. Per poter sopperire a questa condizione ha deciso di puntare tutto su questi occhi strabuzzati, le supercazzole che sembrano fare complimenti e invece stroncano, e quei doppiosensi neanche troppo velati che fanno tanto Come as You Are. Nell’insieme risulta l’unico capace di dire una frase che non sia un cliché, anche se a volte si perde, come quando introducendo i Westfalia cita Scooby Doo o quando recita una favola per la “solitaria” Nika Paris, e considerando che è anche il solo non madrelingua italiano la dice lunga sui colleghi.

HELL RATON 5

Seconda stagione per Manuelito, e seconda stagione nella quale il nostro non riesce a uscire dal tunnel delle frasi fatte, quest’anno giusto arricchite dalla parola “contaminazione”. Dire che rimane rigido di fronte la telecamera significa maneggiare un vocabolario basico, ma del resto se uno è rigido perché mai si dovrebbe ricorrere a un vocabolario ricco per raccontarlo? Rigido, appunto. E pimpante come un Tamigi avvolto dalla nebbia di William Turner. Neo di Matrix, citato nel vestiario e anche direttamente al momento di presentare i Karakaz, giusto nei sogni.

EMMA 2

L’anno scorso non sono stato affatto tenero con Emma. Abbiamo avuto i nostri scazzi, in passato, e giustamente qualcuno ha pensato che le mie pagelle impietose fossero in realtà un modo per togliermi qualche sassolino dalla scarpa. Tutto vero, lo era, ma siccome non credo che sia cosa saggia dedicare troppo tempo a togliermi sassolini dalle scarpe, anche perché da due anni a questa parte vivo praticamente in ciabatte, ho optato per una comoda cronaca dei fatti, lasciando che fosse Emma stessa a suggerirmi quanto di peggio potevo scrivere su di lei. Non mi ha deluso. Quest’anno, ovviamente, la ripartenza all’orizzonte, le scarpe nuovamente ai piedi, avevo deciso di togliermi qualche sassolino dalla scarpa, di impegnarmi io. Ci avevo anche pensato su, non sia mai che passi l’idea che una cantante si può permettere di aizzarmi contro i fan o di dire di me cose che le ho sentito con le mie orecchie dire di me. Invece è bastato vederla goffa e incapace di articolare una frase di senso compiuto per capire che no, non è necessario neanche quest’anno infierire, farà come sempre tutto da sola, elegante e colta come solo lei sa essere. Ne dico un, introducendo non ricordo chi ha sostenuto che “X Factor vi fa fare una gavetta di alto livello”, mentre presentando Vale LP ha fatto tutti riferimenti a Roma, al Tevere, a una trattoria di Testaccio, però Vale LP è campana. Cosa mai dovrei star qui a pensare, fa davvero tutto da sola. I sassolini me li toglierò la prossima volta.

PS

Sacrosanta l’intro sulla triste pagina del Senato che affonda il DDL Zan tra cori da stadio, ma dire che un programma che discrimina evidentemente le donne, due su ventiquattro concorrenti in gara, sia in realtà sempre stato inclusivo, permettimi, è un po’ poco credibile. Altro che lo spot al femminile, dovresti chiedere scusa ogni volta che inizia il programma a nome di tutto il team produttivo.

IL REGISTA 4

Non so cosa sia girato in cabina di regia stasera, ma visto l’intro, con Ludovico che ha suonato due note dei Nirvana salvo essere sovrastato dagli stacchetti dei quattro giudici coi loro concorrenti e poi devastato dal balletto dei sempre validi Modulo Project di Laccio e Shake, direi che è qualcosa di buono. E come si dice in questi casi: falla girare. E smetti di far girare così vorticosamente le camere, cazzo.

BENGALA FIRE 6

Manuel ha suo malgrado lanciato i Maneskin, normale che quest’anno puntasse sulle band. Peccato che di band interessanti non ce ne fossero molte, quelle brave stanno altrove, e che invece avesse nel suo team una artista originale, lei sì, come Nava. L’idea che l’abbia lasciata a casa per prendere i Bengala Fire è una di quelle che, non avessi veramente un cazzo a cui pensare, mi toglierebbe il sonno. Ascoltarli invece mi toglie l’appetito, non perché non siano bravi, ma perché semplicemente sono l’ennesima band che simula le band britanniche per la maggiore al momento (per la maggiore altrove, noi abbiamo Blanco) il che forse potrebbe anche non essere un male, ma resta che la più originale del lotto ora è sul divano a guardare la tv. Derivativi.

BALTIMORA 7,5

Questo giovane ragazzo così empatico nel cantare, seppur Manuelito sostenga che non è in grado di far vedere il suo grande cuore, è della mia città natale, pure nipote di un mio vecchio conoscente, il che potrebbe indurmi a parteggiare per lui, lasciando che il campanilismo, amplificato dal mio vivere lontano dalla mia città natale, abbia la meglio. Ma non sto qui a provare a dimostrare che la mia città natale sia meglio delle altre, vivo appunto a quattrocento e rotti chilometri da lì, mica è un caso. Quindi dico che Baltimora è bravo, e stavolta ha anche abbandonato il passato per andare incontro a qualcosa che sa di contemporaneità. Forse la voce maschile, e sono tutti uomini, più bella del programma, anche se per ragioni temo anagrafiche non capisco parte di quel che canta. Bene.

PS

Tarzan Boy, Dio santo, Tarzan Boy…

NIKA PARIS 7,5

Lei è la vincitrice annunciata di questa edizione, esattamente come Casadilego lo era l’anno scorso. Che detta così sembra più una maledizione che una semplice constatazione. Solo che lei è brava, è un fatto, e soprattutto ha dietro una serie di figure che si muovono in ambito discografico che difficilmente lasciano pensare a un passaggio tanto per. Uno di questi “sostenitori” è anche legato professionalmente a X Factor stesso, per altro, potrei far notare mi andasse di creare casini (non mi va, però, perché X Factor è un programma marginale, e dopo che hai creato casini al Festival di Sanremo punti direttamente al SuperBowl, non torni mica indietro). Resta comunque brava, forse un po’ troppo leggera, a rischio Clio, ma brava, anche se sarebbe bello vederle fare qualcosa di diverso dal solito. Vince lei, l’ho già detto?

gIANMARIA 5-

La canzone sui suicidi, portata ai live ma anche alle audition, la prima volta mi aveva colpito. Col che non voglio dire che mi fosse piaciuta, anche una cagata di piccione che ti arriva sulla giacca il giorno della laurea, tecnicamente, ti colpisce. Lui mi era piaciuto più di una cagata di piccone sulla giacca il giorno della laurea, ma non è che mi fosse piaciuto tanto di più. Poi ho capito perché non mi aveva convinto, I suicidi è sostanzialmente una versione manco troppo aggiornata de La fine di Nesli, solo molto più brutta. Metteteci anche che odio quel modo biascicato di cantare, odio l’accento che sbaglia tutte le vocali, odio quest’aura indie che il ragazzo in questione trasuda. Sono un uomo di mezza età, del resto, guai se facessi finta di amarlo, come immagino invece faranno i miei colleghi, gli stessi che si eccitano per la trap e per il successo dei Maneskin. Solo un consiglio, non puoi dire “il mio aspetto potrebbe far pensare a un adolescente triste, ma…” e poi cantare I suicidi, dai… Del resto Emma ha detto di lui che parla in un accento discutibile, vero, una voce orribile, ma Emma che parla di accenti, mhmmm…

WESTFALIA 4

La motivazione che ha indotto Mika a portare questa band fino ai live è agghiacciante: sanno suonare. Cioè, una band che si presenta con degli strumenti e li sa addirittura suonare. Sanno suonare ma non hanno una personalità decodificabile all’esterno, cosa che per esempio avevano i due tizi coperti di fango che tutti pensavano Mika avrebbe scelto, se solo dietro quello sguardo da coniglio mannaro ci fosse in effetti un coniglio mannaro. Nei fatti sono in assoluto i meno interessanti di questi dodici artisti, e essere meno interessanti qui in mezzo è quasi un merito, perché stiamo parlando dell’insieme di sedicenti artisti meno interessante a memoria d’uomo. Questa è televisione, fare i colti, e colti lo sono oltre che farlo, è chiaro, non ha nulla di intelligente, semmai è fastidioso. Non siete i Mr Bungle, siete i Westfalia e questa è X Factor, non il Lollapalooza. Inutili.

VERSAILLES 4

Insigne ha un asso a disposizione, il tiro a rientrare. Lo sanno tutti, al punto che se qualcuno dicesse che il tiro a rientrare è il suo asso nella manica direbbe una emerita idiozia, visto che l’asso nella manica sta lì per stupire, anche fregare a dirla tutta, gli avversari. Versailles, colore dei capelli a parte, ha una formuletta, parlare di asso mi sembra troppo, anche se a me anche Insigne non pare tutta ‘sta gran cosa, suona la chitarra distorta su brani che mashuppano trap e grunge. Bene la prima volta, dove già avevi presentato alle audition, meno la seconda, ancora meno la terza, alla quarta, ancora con l’inedito, fidati, hai rotto i coglioni. Anche perché aver plagiato i Nirvana non è stata la furbata dell’anno.

PS

Hell Raton che tira in ballo Zack de la Rocha per introdurti, diglielo, non ti ha fatto un gran servigio.

MUTONIA 7

Il cantante dei Mutonia, quello sempre a torso nudo tranne che stasera, vai a capire perché, e con gli occhiali da sole a forma di cuore, sempre tranne stasera, anche lì, ha detto forse la sola cosa interessante da che questa edizione di X Factor è iniziata (intendo dalla prima puntata delle audizioni a oggi), quando ha dichiarato di aver fatto di tutto per rovinare la canzone preferita della sua ex. Canzone di cui ovviamente non ho memoria, perché i Mutonia sembrano avere una sola maniera di interpretare le canzoni, qualsiasi canzoni, pigiare sull’acceleratore lasciando che a fare la differenza sia la voce e la presenza proprio del cantante, decisamente sopra il resto del gruppo. Fossi in loro andrei altrove, ma non sono in loro.

FELLOW 7

Anche Fellow, giovanissimo, ha come Nika Paris dietro discografici attenti, prima della fine farò i nomi, ma basta farsi un giro sui social per vederlo. Ha talento, una voce con un registro decisamente interessante e non scrive neanche male, la speranza è che la partecipazione a un talent come questo, del tutto disinteressato all’arte e tutto votato allo show televisivo, non lo rovini.

VALE LP 5

Simpatica come una ragade, questa giovane cantante, già sotto contratto con la Sugar Publishing, sembra aver capito bene come ci si muove da queste parti, dosando alla perfezione pruderie e fragilità, fluidità e spigolosità. Fossi uno che abbocca agli ami lasciati lì, nello stagno, direi che è una artista fatta e finita e che un futuro roseo la attende all’orizzonte, in realtà sono un vecchio brontolone che, come certi meccanici di una volta, quelli che avevano il calendario di Samantha Fox appesi alle pareti dell’officina, da come gira un motore in folle erano in grado di capire dove fosse il guasto. Ecco, Vale LP è bravina, in questo contesto più della media, ma è talmente scontata da venire a noia già al primo minuto di qualsiasi sua esibizione, fatto che, se vuoi lavorare nel mondo dell’intrattenimento, potrebbe essere un problemino. Almeno Porcella faceva sorridere, questa proprio no. Via la maschera, vediamo se sotto c’è qualcosa, ragadi a parte.

KARAKAZ 6,5

I Karakaz sono in sostanza i Mutonia col cantante vestito e che invece di fare alternative rock fanno industrial noise. Intendiamoci, fanno casino, il che è sempre un bene, specie se l’alternativa è fare una noiosa canzoncina indie (la trap quest’anno è stata tagliata alla base), ma davvero non capisco il senso della loro presenza qui, specie nella squadra di Manuelito, quello delle contaminazioni evidentemente solo a parole. Cioè, non basta dire di essere stati metallari perché ci si creda. E comunque, se non c’erano in giro i Maneskin, col cazzo che loro si sarebbero proposti e Manuelito li avrebbe scelti. Posticci.

ERIO 6

Erio è bravo. Bravissimo. Ha pubblicato un paio di lavori con La Tempesta, ha cantato al Primo Maggio, se non vivi sotto una campana di vetro insieme al Piccolo Principe e sai qualcosa della musica che gira intorno lo conosci di sicuro. Ha una bella voce, lieve e emozionante, quasi eterea, femminile, che però ha una sola modalità, quella che ci ha fatto sentire in tutte le salse, con il passaggio peggiore proprio quando ha cantato una sua canzone, stasera, ovviamente in italiano. Manuel ha un assetto nella manica, ma non sarei così sicuro che l’assetto in questione abbia sfumature diverse da farci ascoltare. E soprattutto che scrivere canzoni sia il suo talento migliore.

LE ENDRIGO 5

Come as You Are è lo slogan di questa edizione di X Factor, e per tutte le audizione, bootcamp e home visit ci hanno fatto una capa tanta parlando di generi abbattuti, di fluidità e di inclusività. Visto che a parte parlarne, all’orizzonte c’erano solo e soltanto maschietti, ecco che a Emma è toccato prendersi la band che di quel Come as You Are fa bandiera. Dopo dieci anni di carriera, album e concerti in giro per l’Italia, Gli Endrigo sono diventati Le Endrigo, e qui finisce tutto quel che di originale i ragazzi hanno. Già sentiti. La butto lì, non è che voler sempre essere sopra le righe sia poi questa botta di originalità.

CARMEN CONSOLI 8

Da contratto non dovrei scrivere di Carmen Consoli, artista nei confronti della quale nutro una grande stima ma la cui casa discografica, la Universal, e il cui ufficio stampa, MN, il medisimo di X Factor, ha deciso di tenermi fuori da ogni forma di comunicazione e promozione, ma Carmen è Carmen, e stasera ha portato un po’ di classe e, perché no?, anche di concretezza in mezzo a tanti “vorrei ma per ora non posso”. La band, nella quale spiccano Marina Rei alle pelli e Max Gazzé al basso non fanno che rendere la concretezza ancora più concreta e dotata del giusto grado di bellezza. Brava, ora torno a ignorarti, almeno finché durerà l’embargo.

PAGELLE LUCIA

LUDOVICO TERSIGNI 8

Per aver appena iniziato, a soli 23 anni, a condurre un programma televisivo in prima visione, tanto di cappello. Soprattutto perché, dopo Cattelan, le aspettative erano basse, per 10 anni ha tenuto in piedi un

programma tutto da solo alla perfezione, un programma che era solido grazie a lui, ma Tersigni è riuscito a essere energico, frizzante, simpatico e sorridente per tutta la durata della puntata, senza mostrare un minimo di paura o ansia, senza fare errori o tentennare, per me è assolutamente promosso.

MANUEL AGNELLI 6

Anche lui quest’anno è stato più sereno e tranquillo, meno polemico e arrogante. Avranno messo della camomilla a tutti nel bicchiere prima di entrare in diretta? Mi sono addirittura trovata d’accordo con lui su svariate opinioni. Spero faccia un buon lavoro con i suoi concorrenti perché ha gente con del potenziale.

MIKA  6

Mi ha delusa un po’, non ho trovato la solita frizzantezza di Mika, sì, sorridente come al solito, vestito colorato e carino e gentile con tutti, ma oltre a questo nulla di più. E pensare che questa è la prima puntata, dove tecnicamente dovrebbe dare il massimo come giudice e non essere stanco, mogio o annoiato, partiamo bene…

HELL RATON 2

Mi sono chiesta se ci fosse, a una certa ho dovuto alzare lo sguardo e accertarmi fosse ancora vivo. Praticamente come non fosse presente in sala, se c’era o non c’era faceva lo stesso. Mai una battuta, mai un giudizio, un parere, un intervento. Il peggiore dei 4, ed è una bella sfida, ce ne vuole a togliere lo scettro a Emma e Manuel, ma Hell Ratton ci è riuscito. I miei complimenti. Tra l’altro vestito anche di nero, da funerale, sarà una coincidenza?

EMMA 6

Devo ammettere che non mi è mai stata troppo simpatica Emma, né come cantante né come giudice, ma ho apprezzato molto la sua apertura con il discorso a favore del DDL Zan, mi è sembrato giusto dopo quello che è successo ieri in Senato e mi sembra giusto prendere una posizione in queste situazioni e non rimanere impassibili o astenersi dall’esprimere un’opinione, quindi brava, per una volta posso dire che mi è piaciuta. Durante il resto della puntata non ha spiccato per la sua simpatia, ma piuttosto per la sua gaggiottagine (anconetanismo per dire semplicioneria NDR), ma tutto sommato meglio dell’anno scorso, avrà meditato un po’ di più durante l’anno.

BENGALA FIRE  5

Mario si è presentato sul palco con un outfit strepitoso, e per essere stati i primi a rompere il ghiaccio e salire sul palco non sono stati così male. La scelta del brano è stata giusta, e la grinta per questo tipo di pezzo l’avevano, l’unica pecca, che però non è da poco, sicuramente la pronuncia inglese davvero pessima e forzata con un accento poco armonioso, mi piacerebbe sentirli con un brano italiano, magari potrebbe essere meglio.

BALTIMORA 6

Baltimora come sua compaesana, anche se mi rivendico come finta milanese, devo dire che ha una bellissima voce ed è molto espressivo nel modo di cantare e di muoversi sul palco. Gli consiglierei di evitare le parti rappate nelle canzoni, perché perde un po’ l’intensità e l’effetto che poteva avere cantando e basta. Soprattutto gli consigliere un corso di dizione prima di iniziare a rappare per evitare che si mangi metà delle parole, il mio professore di linguistica italiana lo boccerebbe all’istante.

NIKA PARIS 7.5

Nika mi ha fatto innamorare del suo francese, oltre a una voce incredibile ha un accento e una pronuncia così delicata e formidabile. Il palcoscenico sembra essere fatto per lei, sembra che sia così naturale starci sopra, cantarci, ballarci. Si muove e canta senza nessuna difficoltà o tensione. La canzone è bella, penso possa fare di meglio, perché ha un bellissimo potenziale e potrebbe non limitarsi a fare una bella canzone con una bella voce, ma potrebbe puntare ad emozionare e lasciare qualcosa

gIANMARIA 5.5

Ha potenzialmente il look e il carattere di un tipico artista indie e lo dico da ascoltatrice di questo genere da prima che andasse di moda e ne sbucassero artisti ovunque come funghi dopo i temporali.

Peccato per la voce, perché oltre a non essere troppo orecchiabile ha una forte cadenza dialettale che rovina del tutto l’ascolto, a me non ha fatto godere la canzone. Questo sarà un forte ostacolo secondo me, perché di per se la canzone può funzionare e anche il suo personaggio, con le tipiche caratteristiche adolescenziali, ha da lavorare sulla sua pronuncia.

WESTFALIA 7.5

Io li ho trovati davvero bravi, il cantante ha una bella voce e prende anche delle tonalità originali. Ho trovato fosse solo il cantante il punto di forza, che con la su stranezza nel modo di cantare e muoversi riesce a trasmettere molto e farti rimanere coinvolto e un po’ sbigottito e incuriosito da ciò che stai ascoltando. Sono per l’appunto incuriosita da questo personaggio e da questo gruppo, vedremo se andando avanti ribalteranno o meno la mia posizione nei loro confronti. Per ora tra i più bravi e nuovi.

VERSAILLES 7

Mi è piaciuto molto il suo stile, sia estetico sia sonoro. Il suo pezzo era molto interessante ma già sentita come sonorità, quindi confermo con i giudici e con Manuel Agnelli che secondo me ha la possibilità di metterci più del suo, un po’ più di originalità e soggettività, in modo che il pezzo oltre che bello possa risultare suo e solo suo. Molto espressivo ed energico, ha molta forza che riesce a trasmettere nella sua musica e questo è molto positivo perché riuscendo a trasmettere ha più possibilità di rimanere impresso.

MUTONIA 6

Posso dire bravi, molto energici, un gruppo che insieme si vede che funzionano e riescono a fare il giusto casino, ma a me sono sembrati un po’ insipidi, non so cosa sia che manca di preciso, ma è come se mangiassi un piatto di per sé buono, ma senza quel pizzico di sale che fa la differenza.

Spero nella prossima puntata di potermi ricrede, per ora mi sento di dire che non sono male, ma non mi hanno colpita abbastanza.

FELLOW 8.5

Incredibile. Nettamente il migliore, una tecnica eccezionale, una voce dolce, armoniosa e delicata che davvero si ascolta volentieri. La canzone era azzeccatissima e lui la padroneggiava come una danza, anche il modo di muoversi mentre cantava era leggiadro e riusciva ad emozionare. Io l’ho trovato

magnifico, prima che iniziasse a cantare avevo sentito la sua voce ed ero un po’ titubante per via del tono e della maniera di parlare molto lenta, bassa e quasi meccanica, ma appena ha iniziato a cantare mi sono ricreduta, sono curiosissima di vedere pian piano il suo percorso e i suoi progressi, spero che mika riesca a fargli fare un buon lavoro e non cercare di commercizzarlo facendogli perdere la sua personalità e originalità.

VALE LP 5

Non condivido per nulla l’opinione dei giudici, la canzone può anche essere considerata carina, di sicuro funziona, visto la discografia odierna, ma io non l’ho trovata geniale, profonda o meravigliosa. La voce non mi fa impazzire per via della sua tonalità molto bassa, la canzone l’ho trovata scontata e il testo

mediocre. Spero possa migliorare, anche perché se no in gara oltre a Nika rimangono solo uomini, e mi spiacerebbe molto.

KARAKAZ 6

Sono molto felice anche io, come ha detto Manuel Agnelli, che ci sia più rock in questa edizione, che a parte una band l’anno scorso, era da un po’ che mancava nel palco di Xfactor. Loro bravi, molto carichi, una tipica band Rock, ma non mi hanno affascinata più di tanto. Il lavoro c’è e si vede, la voce è bella e la canzone non è male, però rimango in dubbio.

ERIO 7

Gli do questo voto per una questione: la canzone. Lui potenzialmente ha una voce incredibile e nel finale della canzone si è notata, era dolce, fine e delicata, ma durante tutta la canzone la voce non è stata valorizzata, ma anzi, sembrava stonata. Spero Manuel possa farci un bel lavoro dietro e possa metterlo in risalto come merita. Il percorso è ancora lungo. Il suo look è spettacolare, 10 e lode, artista a tutto tondo.

LE ENDRIGO 5

Lo spettacolo è stato bello, una scenografia dietro bellissima, complimenti a chi ci ha lavorato dietro. Gli abiti erano belli e giusti a tema. Loro simpatici e si vede che ci hanno messo il massimo ma a me non piacciono, né di voci, soprattutto con qualche stonatura, né la canzone, che non era nulla di che. Quindi per me purtroppo è un complessivo no.