Il Teatro San Carlo riparte con la Bohème di Puccini per la regia di Emma Dante

“La Bohème è una favola d’amore, sospesa, come nel dipinto “La Promenade” di Chagall - scrive la regista - dove l’innamorato tiene per mano l’innamorata che vola in alto leggera".


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Oggi è veramente una bella giornata: il nostro più antico e amato Teatro San Carlo stasera, alle 20, inaugura la Stagione con la prima de La Bohème di Giacomo Puccini per la regia di Emma Dante, una delle più apprezzate e riconosciute registe e drammaturghe contemporanee. 

La ricorderemo questa giornata per le attese riaperture, senza limitazioni e distanziamenti fisici dettati dalla pandemia, dei teatri, dei luoghi di cultura. Il 100 per cento dei posti del San Carlo sono stati già occupati per la novità assoluta del Massimo partenopeo. 

L’opera, con la direzione di Jurij Valčuha alla guida dell’Orchestra e del Coro del Teatro San Carlo, è in calendario con cinque rappresentazioni fino al 19 ottobre. Ad interpretare Mimì sarà Selene Zanetti, Benedetta Torre darà volto e voce a Musetta, Stephen Costello vestirà i panni di Rodolfo e Andrzej Filonczyk quelli di Marcello.

Nel cast vocale anche Pietro Di Bianco (Schaunard), Alessandro Spina (Colline), Matteo PeironeBenoit/AlcindoroDaniele Lettieri (Parpignol).Maestro del Coro è José Luis Basso mentre il Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo è diretto da Stefania Rinaldi.

Le scene di questo nuovo allestimento sono di Carmine Maringola,i costumi di Vanessa Sannino e le luci di Cristian Zucaro, mentre la coreografia è di Sandro Maria Campagna

Mentre già si festeggia per il sold out hanno annunciato la loro presenza per il debutto della prima di stasera il ministro della cultura Dario Franceschinie la ministra Mara Carfagna che guida il dicastero del Sud, nonché il neosindaco di Napoli Gaetano Manfredi che si insedierà tra qualche giorno, il presidente della Regione Vincenzo De Luca.

“Il debutto di Emma Dante al San Carlo con la regia de La Bohèmedi Giacomo Puccini, rappresenta per me un momento speciale – afferma il sovrintendente Stéphane Lissner– tengo molto a questa produzione perché segna una fase importante nella vita del nostro teatro, che per la prima volta accoglie una regia di Emma Dante, e perché il suo esordio nella regia lirica avvenne proprio con me alla Scala di Milano il 7 dicembre 2009 con Carmen di Georges Bizet”.

C’è una palpabile curiosità per il debutto de La Bohème firmato da Emma Dante che si conferma anche un talento poetico unico in ItaliaAlle sue rappresentazioni si assiste sempre con lo stupore di chi ha davanti la potenza della drammaturgia e della regia impeccabile che fa muovere con vorticosi ritmi attori e attrici. Alla ricerca linguistica Emma Dante affianca anche l’esplorazione dei grandi temi di attualità assumendo posizioni mai ambigue ma sempre nette.

La regista siciliana è stata scelta dunque per la seconda volta da Stèphane Lissneroggi è al San Carlo per celebrare la ripartenza con il suo allestimento convinti che colpirà nel cuore e nella mente di chi conosce l’opera, una delle più famose di Puccini, ma anche di chi non la conosce attraverso la chiave e il processo creativo che ne darà sicuramente la Dante.

Questa inaugurazione rappresenta per noi un momento storico importante perché sancisce la ripartenza, dopo la pandemia – sottolinea il direttore generale Emmanuela Spedaliere– per la prima volta torna un’opera sul palcoscenico con scene e costumi che vede impegnati tutti i comparti del teatro e tutto ciò che ruota intorno alla realizzazione di un’opera. Attività che uniscono le persone e fanno crescere una comunità”.

“La Bohème è una favola d’amore, sospesa, come nel dipinto “La Promenade” di Chagall– scrive Emma Dante nelle note di regia – dove l’innamorato tiene per mano l’innamorata che vola in alto leggera. 

Ma è anche una tragedia di malattia e di morte, un lungo calvario di povertà e di sogni infranti.L’inverno del primo quadro racconta subito l’atmosfera: dentro la soffitta fa troppo freddo, e i quattro amici bohémien sono costretti a scavalcare dalla finestra per cercare un po’ di calore vicino ai comignoli fumanti dei tetti. È lì che i bohémien consumano le giornate, si scaldano, dipingono, scrivono, filosofeggiano…. all’aperto, in un luogo esterno, si svolge la loro storia, non dentro la soffitta… all’aperto si incontra la gente: prostitute, trans, suore, giovani innamorati, vecchi ubriachi… all’aperto la vita è più animata, più mondana, ed è questo slancio continuo alla ricerca del mondo che spinge i bohémien fuori, anche a costo di ritrovarsi faccia a faccia con la morte. Dalle finestre della mansarda porteranno fuori tavolini, sedie, materassi, forchette, fogli, colori, versi di poesie, per fare baldoria, per onorare la festa della vita, nonostante la miseria più nera. Sui muri scorticati dei tetti, il pittore bohémien Marcello, che potremmo identificare con Henri de Toulouse-Lautrec, si diletterà a dipingere e raffigurare figure provocatorie. Rodolfo osserverà il cielo, ammaliato, e prendendo spunto dal firmamento, scriverà i suoi poemi. La sua scrittura è ispirata, solitaria, con un leggero turbamento dell’anima.

Proprio sul muro adiacente alle due finestre della mansarda affiora un foro frastagliato che assume la forma di Stella Cometa

E poi continua la regista: “Il periodo in cui si svolge la prima parte dell’opera è Natale e la citazione della Stella di Banksy, grande artista della street art, mi sembrava una bella occasione per raccontare il gesto artistico inserito in un contesto urbano, all’esterno. Ovviamente è solo una citazione che non vuole affiancare la storia di Bohème con la guerra tra israeliani e palestinesi.  Ma “la cicatrice di Betlemme” mi sembra un messaggio di pace universale che potrebbe dare al Natale di Bohèmeuna luce diversa. È sui tetti che Mimì cadrà tra le braccia di Rodolfo, ed è su un giaciglio collocato vicino a un comignolo sporco di fuliggine che lei morirà”.  

Come annunciato, ci sarà una doppia inaugurazione: dopo La Bohème si alzerà il sipario sulla Stagione 21/22 del Teatro di San Carlo Otellodi Giuseppe Verdi. 

Michele Mariotti dirigerà l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo, preparato da José Luis Basso, mentre la regia è di Mario Martone, con Jonas Kaufmann nel ruolo di Otello.

 Dal 12 al 19 ottobre 2021:

 Giacomo Puccini LA BOHÈME  Opera in quattro quadri. Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ispirato al romanzo di Henri Murger Scene della vita di Bohème:

Direttore | Juraj Valčuha
Regia | Emma Dante 
Scene | Carmine Maringola 
Costumi | Vanessa Sannino 
Luci | Cristian Zucaro 
Coreografia | Sandro Maria Campagna 
Assistente alla regia | Federico Gagliardi
Assistente alle scene | Roberto Tusa
Assistente ai costumi | Chicca Ruocco

 Interpreti:

Mimì | Selene Zanetti
Musetta | Benedetta Torre
Rodolfo | Stephen Costello
Marcello | Andrzej Filończyk
Schaunard | Pietro Di Bianco
Colline | Alessandro Spina
Benoît / Alcindoro | Matteo Peirone
Parpignol | Daniele Lettieri
Venditore ambulante | Mario Thomas
Sergente dei doganieri | Sergio Valentino
Doganiere | Giacomo Mercaldo

Attori:

Samuel Salamone, Yannick Lomboto, Davide Celona, Daniele Savarino, Roberto Galbo, Angelica Dipace

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo

 Maestro del Coro:  José Luis Basso

Maestro del Coro di Voci Bianche: Stefania Rinaldidebutto al Teatro di San Carlo

Nuova Produzione del Teatro di San Carlo:

martedì 12 ottobre 2021, ore 20:00 – giovedì 14 ottobre 2021, ore 18:00 

sabato 16 ottobre 2021, ore 19:00 – domenica 17 ottobre 2021, ore 17:00 

martedì 19 ottobre 2021, ore 20:00