Open House Napoli 2021: dentro, attraverso e oltre l’architettura

Il 9 e 10 ottobre torna il festival dell'architettura, che apre ai cittadini le porte della città. Un intero weekend di visite guidate gratuite, con 130 esperienze: location, percorsi urbani, eventi, laboratori per bambini

Open House Napoli

La città vista dall'Hotel NH Panorama ©CarloOriente2021


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Open House Napoli, la rassegna dedicata all’Architettura, è pronta a riaprire ai cittadini le porte della città in un unico weekend di visite guidate gratuite tra il 9 e il 10 ottobre. Due giornate per immergersi tanto nella fitta trama di strade che sottende il centro antico quanto nelle aree di più recente espansione, al fine di istituire un dialogo attivo che tenga insieme tutto il territorio cittadino.

Le storie dei luoghi incontrano quelle delle persone nel viaggio di Open House Napoli, che include le dieci municipalità della città, nella convinzione che il centro storico, le periferie, gli edifici monumentali, le infrastrutture, le sedi istituzionali, le residenze private e i luoghi della creatività concorrano tutte in egual modo a definire la natura policentrica della città. Uno sguardo trasversale cercherà di narrare i circa 130 siti di questa edizione, intercettando differenti punti di vista e proponendone un racconto unitario, persuasi dell’idea che la storia delle “pietre” debba necessariamente essere letta simultaneamente a quella di chi le abita.

Ad Open House piace però rinnovarsi ed ogni edizione porta con sé sempre una buona dose di novità. La prima dell’edizione 2021 risiede nella nascita di una rete nazionale – Open House Italia – che mette in connessione Torino, Milano, Roma e Napoli, ossia le quattro città italiane che fanno parte della rete mondiale Open House Worldwide. I rispettivi eventi, che a differenza delle scorse edizioni si sono concentrati in quattro weekend consecutivi, hanno infatti istituito un vero e proprio mese all’insegna dell’Architettura, consentendo un rapido passaggio di testimone tra una manifestazione e l’altra. Dopo l’inaugurazione del Festival nella due giorni del 18 e 19 settembre, Torino ha ceduto il passo a Milano nel weekend del 25 e 26. È stata poi la volta di Roma nelle giornate del 2 e 3 ottobre e infine di Napoli, che chiuderà la densa sequenza di appuntamenti.

Università di Napoli Federico II – Campus di San Giovanni a Teduccio

L’idea di una relazione più profonda tra le quattro città ha inoltre preso forma in maniera più concreta con l’inedito progetto video-editoriale Trame Urbane, attraverso il quale autrici e autori italiani presteranno i propri occhi per osservare le quattro città attraverso uno sguardo del tutto personale. Se il regista Marco Ponti ha narrato la sua Torino, lo scrittore Marco Missiroli la sua Milano e il fotografo Francesco Zizola la città di Roma, toccherà a Valeria Parrella suggellare il progetto, disvelando un inedito skyline di Napoli.

Tante le conferme del vasto programma di questa edizione di Open House Napoli; tra queste Brin 69 a Napoli Est, sintesi di tutte le esperienze che cercano di riconfigurare il volto delle periferie nel solco della sostenibilità ambientale e della rigenerazione urbana, la Mostra d’Oltremare, quasi una città nella città che con le sue architetture razionaliste, nate dalla mano di illustri architetti del ‘900 napoletano, narra le vicende di quello che doveva apparire come uno dei principali poli fieristici del Mediterraneo e, infine, la sede dell’Università Federico II – Campus di San Giovanni a Teduccio, polo tecnologico che ospita la sede dell’Apple Developer Academy.

Dopo un anno di assenza per motivi legati al contenimento dell’emergenza sanitaria ritornano Villa Oro, in cui Luigi Cosenza e Bernard Rudofsky promuovono una sintesi eccellente tra le istanze del Razionalismo e un diffuso spirito mediterraneo nel segno di un legame significativo con il contesto ambientale, e la Casa del Portuale di Aldo Loris Rossi che, misteriosa, si erge come un enigma sul fronte del porto cittadino.

La Casa del Portuale di Aldo Loris Rossi – Foto di Valentina Solano

Quaranta sono invece i siti inediti di OHN2021. Tra le novità la Pontificia Facoltà di Teologia, progettata negli anni Settanta da Alberto Izzo, che con la sua guglia triangolare e particolarmente slanciata sembra tradurre una condizione di forte tensione spirituale, e ancora Palazzo Sanfelice, il Comprensorio Olivetti a Pozzuoli e Villa Doria d’Angri, che, ergendosi su un costone tufaceo della collina di Posillipo, segna il paesaggio circostante con il residuo dei suoi giardini originari e una singolare pagoda cinese ottagonale.

Un’ultima sezione dell’esperienza di Open House Napoli 2021 è infine dedicata ai trenta percorsi urbani, che, snodandosi attraverso il tessuto della città, conducono il visitatore attraverso le nuove stazioni della metropolitana e dell’arte e nei quartieri borghesi Vomero e Chiaia alla scoperta delle architetture sospese tra Eclettismo e Liberty o ancora nel Rione Carità e lungo via del Serbatoio, che, inerpicandosi sulla collina, mette in comunicazione il rione Sanità con la città alta.

Villa Doria d’Angri

Open House Napoli è un evento che dialoga con tutti, anche con i più piccoli. Per loro, infatti, è stato pensato Open House KidS, un circuito di appuntamenti che portano l’architettura anche ai cittadini più giovani e promuovono attraverso il gioco un legame ben saldo tra la città e i suoi abitanti del domani. OHKids diventa anche l’occasione per raccontare le pratiche e le strategie messe in atto dalle associazioni del territorio, come accade per il laboratorio “Disimparare la città”, promosso da Archintorno nell’ambito di un progetto che punta a concepire la città del domani partendo proprio dalle esperienze e dalle sensazioni dei più piccoli. In Open House Napoli, dunque, la città del presente incontra quella del futuro, nella convinzione che la conoscenza dei luoghi sia il passo fondamentale per la loro appropriazione da parte delle comunità che li abitano. In Open House, infatti, il sapere è sempre un esercizio di cittadinanza.