Barbara Palombelli a Verissimo torna a scusarsi per lo scivolone sul femminicidio (ma sorvola un po’)

Barbara Palombelli continua a girarci intorno ma ammette anche che alcuni principi di libertà di espressione vadano difesi, cos'altro ha detto a Verissimo sulla polemica che l'ha travolta?


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Barbara Palombelli a Verissimo torna a scusarsi per le sue parole sul femminicidio e, in particolare, quelle che hanno lasciato intendere che ci sia una possibile causa ad un gesto di tale efferatezza e che questo sia da ricercare proprio nel comportamento delle donne o delle vittime. Lei ha già spiegato a Quarto Grado di essere stata fraintesa e di non aver dato un alibi a chi uccide una donna o la propria moglie o compagna, ma di aver posto l’accento sul fatto che a volte ci sono comportamenti che andrebbero curati e cambiati prima che sia troppo tardi.

Oggi Barbara Palombelli a Verissimo torna sull’argomento (un po’ di sfuggita in realtà) e prima di parlare della sua bella vita, della sua famiglia allargata e del suo lavoro, è tornata a scusarsi.

Alla domanda di Silvia Toffanin e alla sua voglia di capire cosa è successo, la Palombelli ha risposto che il suo carico meriterebbe attenzione anche se lei ha le spalle larghe e tutto le scivola:

“Posso aggiungere che quando un giornalista non riesce a farsi capire, deve scusarsi. Io l’ho fatto e voglio farlo ancora se ce ne fosse bisogno ma è vero che i principi e la libertà di pensiero vanno difese anche dalle campagne di aggressione e non vale solo per me. Ho una corazza ma ci sono giovani ragazze e ragazzi che vengono massacrati da queste aggressioni simili alla mia… estrapolare un particolare da una vita di una persona è sempre un’aggressione e questo mi ha ferito”.

Lei continua poi sottolineando che in Tribunale bisogna vedere la storia da tutti i punti di vista, proprio come stavano facendo quel giorno a Forum, era una ‘rappresentazione’:

“Oggi direi che del femminicidio mi interessa il prima, dove si può fermare la violenza prima, se queste donne possono rimediare con i loro comportamenti o cambiare il loro destino o quello del loro compagno… prima c’è una disperazione, lì dal punto di vista dei Tribunali bisogna accendere una discussione”.

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