Lucio Battisti, 29 Settembre tra innocenza e turbamento | Memories

Mentre nella scena italiana dominavano gli amori perfetti, nel testo di 29 Settembre Mogol e Battisti raccontarono l'adulterio e infransero un tabù

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29 Settembre di Lucio Battisti è quella frase che ricorre almeno una volta all’anno, quando l’autunno s’approssima insieme a ottobre. Guardiamo la data e canticchiamo: “Seduto in quel caffè io non pensavo a te”. Succede a tutti, e probabilmente né Mogol né il cantautore di Poggio Bustone immaginano che un giorno entreranno con prepotenza nel bagaglio collettivo con una semplice data.

Un giorno orientativo, come tutti, è scelto per il titolo di questo brano in cui Battisti si consacra definitivamente come compositore e non più come semplice interprete. Mogol è il paroliere, e 29 Settembre viene consegnata all’Equipe 84 di Maurizio Vandelli che pubblica il singolo nel marzo 1967.

Il successo arriva subito, e Lucio Battisti incide nuovamente il brano per inserirlo poi nel disco Lucio Battisti pubblicato nel 1969. C’è da dire che se oggi 29 Settembre viene considerato un brano emblematico per la musica leggera italiana, nel contesto degli anni ’60 è qualcosa di più. Le sonorità evocative, la metrica rivoluzionaria e la qualità del testo fanno rima con psichedelia, corrente che in quegli anni ha letteralmente travolto l’Italia insieme al beat con le grandi innovazioni che arrivano dal Regno Unito.

Con la maestria che è propria di Mogol, il testo racconta un tempo che si esaurisce in due giorni: il primo è quello del protagonista che cede alle avances di una sconosciuta all’interno di un bar, tradendo così la sua compagna; il secondo è quello in cui l’uomo si accorge di essere ancora innamorato della sua lei, per questo le telefona per ripeterle ossessivamente “t’amo”.

Con 29 Settembre di Lucio Battisti il tema dell’adulterio arriva come un proiettile sulle statue di zucchero innalzate dalla canzone italiana, fatta ancora di amori fedeli, confezionati e inossidabili e piena di tabù. La versione di Battisti differisce da quella dell’Equipe 84 per un’impostazione più classica, e verrà reinterpretata da tantissimi artisti nel corso degli anni.