La Regina degli Scacchi sotto accusa per una battuta sessista alla vigilia degli Emmy 2021

Alla vigilia degli Emmy 2021, La Regina degli Scacchi e Netflix sono sotto accusa per una battuta sessista ai danni di una grande campionessa

La Regina degli Scacchi

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La Regina degli Scacchi è la serie Netflix dei record. Fin dal suo debutto lo scorso anno, lo show basato sul romanzo di Walter Tevis ha conquistato pubblico e critica, ottenendo una valanga di premi.

Alla vigilia degli Emmy 2021, che potrebbe consacrarla definitivamente dopo le primissime vittorie ai Creative Arts, la serie e Netflix sono stati citati in giudizio dalla campionessa di scacchi Nona Gaprindashvili, scacchista georgiana campionessa del mondo dal 1962 al 1978 per l’URSS e prima donna a ottenere il titolo di Grande maestro.

Nello show, Anya Taylor-Joy interpreta Beth Harmon, un prodigio degli scacchi. Abile nel gioco, la sua scalata al successo va di pari passo con la sua battaglia contro i propri demoni: alcol e dipendenze rischiano di farle perdere il controllo della sua vita. Nel finale, Beth batte i migliori giocatori russi negli anni ’60 a Mosca, al culmine della Guerra Fredda.

Secondo quanto si apprende, la Gaprindashvili ha intentato una causa per diffamazione per via di una battuta sessista non gradita. Nell’episodio finale, la grande scacchista viene menzionata da un commentatore che dice di Harmon: “L’unica cosa insolita, è il suo sesso. E non è l’unica in Russia. C’è Nona Gaprindashvili, ma è la campionessa mondiale femminile e non ha mai affrontato uomini”.

Secondo l’accusa, tale affermazione mette la Gaprindashvili in una falsa luce, perché sosterrebbe che il Gran Maestro non avrebbe mai affrontato uomini. Tale commento, continua l’accusa, “non è veritiero, oltre ad essere grossolanamente sessista e sminuente”.

La campionessa racconta che nel 1968, anno in cui l’episodio in questione è ambientato, aveva gareggiato contro almeno 59 giocatori di scacchi maschi, inclusi 10 grandi maestri. “Netflix ha mentito sfacciatamente e deliberatamente sui successi della Gaprindashvili allo scopo a buon mercato e cinico di ‘aumentare il dramma’ facendo sembrare che la sua eroina immaginaria sia riuscita a fare ciò che nessun’altra donna, inclusa la Gaprindashvili, aveva fatto, sostiene la denuncia.

L’ex campionessa di scacchi si arrabbia anche con qualcos’altro: “Accumulando un’ulteriore beffa al danno, Netflix ha descritto la Gaprindashvili come russa, nonostante si sapesse che era georgiana e che i georgiani avevano sofferto sotto la dominazione russa quando facevano parte dell’Unione Sovietica, e da allora in poi erano stati vittime di bullismo e invasi dalla Russia”, afferma la causa.

Se il tribunale darà ragione alla campionessa, sarà un grosso scacco matto alla serie tv. Nora Gaprindashvili chiede almeno 5 milioni di dollari di danni effettivi più altri danni morali. Vuole anche un’ingiunzione del tribunale che rimuova l’affermazione che non ha mai giocato contro scacchisti uomini.

Un portavoce di Netflix risponde alle accuse a La Regina degli Scacchi così: “Il servizio ha solo il massimo rispetto per la signora Gaprindashvili e la sua illustre carriera, ma crediamo che questa affermazione non abbia alcun merito e difenderà vigorosamente il caso”.