I 5 più grandi successi di Diodato, da Che Vita Meravigliosa a Fai Rumore

Cantautore gentile e ispirato: ecco i successi di Diodato, dagli esordi alla vittoria al Festival di Sanremo con Fai Rumore

più grandi successi di diodato

INTERAZIONI: 1

Nei più grandi successi di Diodato c’è tutta l’evoluzione di un cantautore ispirato, partito sulla rampa del soft rock con una strizzatina d’occhio alle attitudini alternative dei Negramaro, e arrivato a collocarsi nelle più alte sfere della canzone d’autore contemporanea. Canzoni profonde, intonate da una voce talentuosa e impreziosite da testi che sono piccole feritoie sul personale di Antonio che si mette sempre a nudo, anche quando negli anni degli esordi è un timido ragazzo con la chitarra acustica.

I Miei Demoni (2013)

Ritmo inquieto, un po’ di sporcizia distorsiva e una confessione a viscere spalancate. Questa è I Miei Demoni dal primo disco E Forse Sono Pazzo (2013) che oggi è diventato un piccolo cult per i fan del cantautore di Aosta.

Ubriaco (2013)

Altra perla contenuta in E Forse Sono Pazzo, Ubriaco è un 6/8 onirico a metà tra la ballata malinconica e il lamento catartico, quasi una nenia inquietante di chi scava dentro di sé per sconfiggere le sue angosce.

E Forse Sono Pazzo
  • Audio CD – Audiobook
  • Goodfellas (Publisher)

Babilonia (2014)

Babilonia è uno di quei pezzi continuamente richiesti durante i concerti, nonché una delle ballate più caratteristiche di Diodato. Incluso nell’edizione 2014 di E Forse Sono Pazzo, ha ritrovato linfa specialmente dopo l’esibizione a Sanremo.

Che Vita Meravigliosa (2019)

Con forti influenze folk, Che Vita Meravigliosa dà il titolo al quarto album uscito nel 2019, nonché fa parte della colonna sonora del film La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek e nel 2020 si aggiudica il David di Donatello come migliore canzone originale e il Nastro D’Argento alla migliore canzone originale.

Fai Rumore (2020)

Fai Rumore non può certo mancare tra i più grandi successi di Diodato: con questo brano Antonio vince il Festival di Sanremo 2020, consacrandosi come artista contemporaneo tra i più amati della scena pop italiana. Il testo è un racconto straziante sulla distanza che si crea alla fine di una relazione.