Infortunio Zielinski: quanto rischia di stare fuori il polacco

Solo un trauma contusivo alla coscia per Piotr Zielinski, e non al ginocchio come si temeva

Zielinski

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Nel corso del match di domenica scorsa al Maradona tra Napoli e Venezia vinto per 2-0 dai padroni di casa grazie alle reti di capitan Lorenzo Insigne su rigore e ad una prodezza di Elmas in super forma, ci sono state due note negative: la prima relativa all’espulsione diretta di Osimhen in appena 22 minuti di gioco, la seconda riguarda l’infortunio di Zielinski, uscito dal campo dopo uno scontro di gioco con un avversario. Ed è proprio sulle condizioni del centrocampista polacco, sull’entità dell’infortunio e sui tempi di recupero che ci soffermeremo oggi in questo articolo.

Nella giornata di ieri, lunedì 23 agosto, la SSC Napoli ha emanato un tweet ufficiale rilasciando un aggiornamento relativo alle condizioni del numero 20 azzurro. Dalla nota si può leggere che il 27enne ha rimediato un trauma contusivo alla coscia destra. Di solito, quando insorgono questi tipi di infortuni, i tempi di recupero non sono molto lunghi, anzi si riesce a guarire anche nel giro di pochi giorni. Ad ogni modo, Piotr Zielinski dovrà sottoporsi ad esami strumentali più approfonditi per elargire una diagnosi ancora più dettagliata e precisa che ci consentirà di capire meglio quanto tempo dovrà restare fermo.

Per il momento, però, le previsioni sul rientro in campo non sono molto rassicuranti, special modo per quanto riguarda le gare in programma a settembre della Nazionale polacca (precisamente lunedì prossimo) ed in vista della terza giornata di campionato, che si terrà al Maradona contro la Juventus. Anche l’entourage del centrocampista ha confermato una contusione alla coscia destra e non al ginocchio, come si ipotizzava nei primi istanti dell’infortunio. Solamente dagli esami strumentali si capirà effettivamente quanto è grande l’ematoma formatosi sul muscolo. Dai primi segnali ed in quella che possiamo definire una versione ottimistica della situazione, si parla di un possibile stop di almeno 12 giorni. Insomma, non ci resta che attendere l’esito degli esami e sperare in una diagnosi non preoccupante.