Depeche Mode, il tentato suicidio di Dave Gahan | Memories

Il 17 agosto 1995 Dave Gahan, frontman dei Depeche Mode, tentò il suicidio nella sua casa di Los Angeles

suicidio di dave gahan

Photo by Zyllan/Wikicommons


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Quando Dave Gahan apre gli occhi si accorge di non potersi muovere. I suoi arti superiori sono bloccati da una camicia di forza e sopra la sua testa non c’è la luce calda e confortevole del suo appartamento di Los Angeles. Il suo corpo è illuminato da un grosso lampadario, quello del Cedars-Sinai Medical Center, perché lui, il frontman dei Depeche Mode ha trascorso le ultime ore completamente fuori di sé.

Nel salotto ci sono ancora la bottiglia di vino e il flacone di Valium. Lui, quello di People Are People, ha svuotato la bottiglia e ha ingerito un certo numero di pillole per poi telefonare alla madre. 33 anni, quelli di Dave, che di lì a pochi minuti rischiano di spegnersi. “Voglio cambiare tutto”, ha detto Dave alla madre, per poi barcollare verso il bagno e tagliarsi le vene di un polso. Joel Brown del dipartimento di West Hollywood lo trova ancora cosciente, ma farneticante, e per questo la rockstar viene trasportata al Cedars.

Dave Gahan ha guardato la morte in faccia, ma la morte ha rifiutato la chiamata. Per questo il frontman dei Depeche Mode, al suo risveglio, ha abbastanza coscienza da ascoltare le parole del medico che gli racconta il fatto. Il 17 agosto 1995 Dave Gahan ha tentato di farla finita tagliandosi le vene dei polsi.

La notizia si sparge quando Dave ha già lasciato il centro per fare ritorno nella sua abitazione. Tanti sono i fan che gli inviano lettere e e-mail. Lo riferisce Michael Pagnotta, un pubblicitario vicino all’artista, che viene tallonato dai giornalisti che vogliono sapere cosa abbia indotto la star a quel gesto estremo: “Rispettiamo la sua privacy”, risponde Michael.

“Probabilmente è molto depresso, riferisce Joel Brown. “Il mio, più che un tentato suicidio, voleva essere un grido di aiuto”, riferirà Dave tempo dopo.