“Tokyo – Stazione Ueno”: le Olimpiadi giapponesi fanno da sfondo al nuovo romanzo di Yū Miri

Viene pubblicato in Italia il romanzo premiato con il prestigioso National Book Award

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Il prestigioso National Book Award per la letteratura straniera ha premiato un “romanzo empatico e arrabbiato”: “Tokyo – Stazione Ueno” è il libro, applaudito dalla critica internazionale, delll’autrice di origine sudcoreana Yū Miri che la casa editrice 21lettere ha pubblicato in Italia nelle scorse settimane.

Yū Miri, l’autrice giappo-coreana premiata con il National Book Award

L’autrice ha raccolto decine di interviste tra i clochard, gli ‘invisibili’, i senzatetto e i poveri del parco della stazione di Ueno, a Tokyo. Kazu, il protagonista romanzo di Yū Miri, è un operaio che ha vissuto gli ultimi anni di vita in un’area per i senzatetto nel parco della stazione Ueno, prima di esserne estromesso all’indomani del maquillage di Tokyo per le Olimpiadi 2020. Kazu era approdato nella capitale nipponica nel 1963, esattamente un anno prima delle Olimpiadi di Tokyo e proprio per lavorare nei cantieri destinati all’ammodernamento della città.

Salutato con grande entusiasmo dal Washington Post, dal Guardian e dal New York Times, “Tokyo – Stazione Ueno” racconta i dolori individuali di Kazu, ma decostruisce simbolicamente l’intero apparato sociale e culturale giapponese, scardinando il mito del progresso nipponico “fondato più sulla cura meticolosa e cinica delle apparenze che su una reale e diffusa crescita”, come racconta una nota di presentazione dell’edizione italiana del libro di Yū Miri.

La copertina di “Tokyo – Stazione Ueno” di Yū Miri

Discriminata in patria per le sue origini coreane, l’autrice giappo-coreana proviene da una famiglia molto povera e – come lei stessa ha dichiarato alla consegna del National Book Award – intende “dare voce al Giappone degli invisibili, soprattutto dopo il disastro di Fukushima del 2011”. Nata a Yokohama nel 1968, Yū Miri risiede proprio a Fukushima, dove ancora oggi racconta in radio le storie dei sopravvissuti al disastro nucleare: “Tokyo – Stazione Ueno” è il suo quarto libro tradotto in italiano. 

La storia di Kazu si svolge in un luogo solo ma affonda le sue radici nella storia giapponese di tre secoli fa: la sua vicenda è quella di chi “ha costruito la grandezza del suo Paese, ed è stato poi dimenticato”, anche dagli abitanti di Tokyo, frettolosi, indaffarati e distratti.