Cannes 2021, Palma d’Oro, vittoria al femminile per “Titane” di Julia Ducournau, Spike Lee l’annuncia per sbaglio a inizio cerimonia

Responso a sorpresa, con la vittoria dello spiazzante film della Ducournau, seconda donna a vincere la Palma d'Oro dopo Jane Campion nel 1993. Una cerimonia segnata dall'incredibile gaffe del presidente di giuria Lee

Cannes 2021

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Erano complicate le previsioni per il palmarès di Cannes 2021, 74esima edizione del festival scaccia-crisi e scaccia-Covid. E per questo ricchissima di candidati, ben 24, tra chi ha pazientato oltre un anno pur di esordire sulla Croisette (Nanni Moretti, Wes Anderson, Paul Verhoeven) e una fin troppo nutrita compagine transalpina, almeno 8 titoli più coproduzioni.

Messe da parte le speranze italiane (Tre Piani di Moretti agli addetti ai lavori stranieri era piaciuto poco, valga per tutti Peter Bradshaw del Guardian, “un melodramma che manca di profondità”), sulla carta i titoli capaci di mettere tutti d’accordo sembravano tre. A Hero, del regista iraniano due volte premio Oscar Asghar Farhadi, tornato dopo la parentesi internazionale al suo miglior cinema di scrittura e minuziosa indagine sociale, che parte dalla vicenda di un disgraziato oberato dai debiti e diventa un affresco dell’Iran di oggi, parlando del mondo della tv, dei social, del sistema penitenziario, e di egoismo, compromessi e menzogna. Il raffinato Drive My Car del giapponese Ryūsuke Hamaguchi, tratto da un racconto di Murakami Haruki, storia di un regista teatrale che attraverso la messinscena dello Zia Vanja cechoviano cerca di elaborare il lutto per la consorte. E, con una possibilità magari per gli interpreti, Hytti n.6 (“Compartment No. 6”) del finlandese Juho Kuosmanen, due individui agli antipodi che s’incontrano nello scompartimento di un treno diretto verso la Siberia.

Alla fine, nella cerimonia di Cannes 2021 il responso della giuria ha premiato abbastanza a sorpresa il film francese Titane di Julia Ducournau. Si tratta della seconda volta in assoluto di una regista insignita della Palma d’Oro dopo Jane Campion che vinse con Lezioni di Piano nel 1993. Una sorpresa doppia, perché Spike Lee con una incredibile gaffe ha annunciato per sbaglio il premio a inizio serata, prima di quasi tutti gli altri riconoscimenti, dando al resto della cerimonia un sapore piuttosto surreale. Che in fondo sembra in linea con questo film spiazzante che tocca tematiche molto attuali legate al genere e all’identità: la storia di una donna con una placca di titanio con una passione erotica alla Cronenberg per le automobili, che una volta in attesa di un bambino si finge il figlio maschio di un pompiere da cui cerca protezione. Un film che per molti critici era addirittura indegno della selezione e che invece ha finito per trionfare. Una scelta divisiva che farà discutere a lungo.

Il momento dell’incredibile gaffe di Spike Lee

Le attese della vigilia sono state ribaltate in molte altre categorie. I premi per gli attori non sono andati a prevedibili divi, ma per la categoria maschile a Caleb Landry Jones, protagonista di Nitram di Justin Kurzel, che ricostruisce il massacro di Port Arthur avvenuto nell’aprile 1996, la più grave strage compiuta con armi da fuoco in Australia dal dopoguerra. E per l’interpretazione femminile il premio va al loquace personaggio incarnato da Renate Reinsve per Verdend Verste Menneske (“The Worst Person in the World”) di Joachim Trier, ritratto agrodolce ma non disperato delle insicurezze generazionali dei trentenni di oggi.

Il premio della Giuria è un ex aequo, diviso tra Memoria di Apichatpong Weerasethakul – che non ci si attendeva, vista la lontananza dello stile compassato del maestro thailandese dai (presunti) gusti di Spike Lee – e Ahed’s Knee dell’israeliano Nadav Lapid, una riflessione politica sulla libertà artistica. Il premio per la miglior regia è ancora francese, con il riconoscimento a Leos Carax per il suo singolare musical Annette, anche film d’apertura di Cannes 2021. Solo premio per la sceneggiatura a uno dei titoli più apprezzati, Drive My Car di Ryūsuke Hamaguchi. E volendo l’unico riconoscimento mossosi nei binari della prevedibilità è stato quello del Gran Premio della Giuria, altro ex aequo – segno della necessità di addivenire a un compromesso tra giurati di idee abbastanza diverse – andato a due dei favoriti della vigilia, A Hero di Asghar Farhadi e Hytti n.6 di Juho Kuosmanen.

Anche se il palmarès di Cannes 2021, come ampiamente previsto, non ha arriso all’Italia, c’è stato spazio per il nostro cinema, grazie alla prestigiosa Palma d’Oro onoraria, un riconoscimento raramente assegnato, che è stato consegnato dalle mani di Paolo Sorrentino a Marco Bellocchio, che quest’anno ha portato sulla Croisette anche il suo ultimo, bellissimo Marx Può Aspettare, una confessione familiare che ruota intorno alla tragica vicenda del suicidio del fratello gemello del regista nel 1968, un’opera di grande originalità, che si fatica a collocare nell’ambito definito del genere documentario, segno della grande vitalità del regista ottuagenario. Il premio Camerà d’Or infine, assegnato alla migliore opera prima tra tutte quelle presentate tra le varie rassegne, è andata a Murina della regista croata Antoneta Alamat Kusijanovic, un film passato alla Quinzaine des Réalisateurs di cui Martin Scorsese è produttore esecutivo.

Palma d’Oro: Titane, di Julia Ducournau
Gran premio della GiuriaA Hero di Asghar Farhadi e Hytti n.6 (“Compartment No. 6”) di Juho Kuosmanen
Premio per il miglior attore: Caleb Landry Jones, Nitram di Justin Kurzel
Premio per la migliore attrice: Renate Reinsve, Verdend Verste Menneske (“The Worst Person in the World”) di Joachim Trier
Premio della Giuria: ex aequo ad Ahed’s Knee di Nadav Lapid e Memoria di Apichatpong Weerasethakul
Miglior Regia: Annette di Leos Carax
Premio per la sceneggiatura: Drive My Car di Ryūsuke Hamaguchi
Premio Camera d’Or opera prima: Murina di Antoneta Alamat Kusijanovic
Palma d’oro per il Cortometraggio: All The Crows In The World (Tian Xia Wu Ya), di Tang Yi
Menzione speciale per il Cortometraggio: August Sky (Céu De Agosto), di Jasmine Tenucci