Il ban di una tipografia in Russia contro i BTS: “Rendono pervertiti i bambini”

Una tipografia Russa si è rifiutata di stampare merchandising dei BTS: "Fanno diventare pervertiti i bambini", ecco cos'è successo

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Photo by Dispatch/Wikicommons


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La Russia contro i BTS, ancora una volta, con il pretesto dell’orientamento sessuale. Diciamo “ancora una volta” perché già nel 2019 nella repubblica meridionale del Daghestan, più precisamente al Cinema Hall della città di Makhachkala, fu messo in atto un vero e proprio boicottaggio per la trasmissione del film concerto BTS World Tour: Love Yourself In Seoul. Per questo il multisala Cinema Hall ridusse la disponibilità dei biglietti. Il motivo? I sette membri dei Bangtan Boys sarebbero omosessuali, e questo non va bene per il grande seguito da parte delle fasce più giovani.

La stessa cosa è successa ad Ekaterinburg, ad est dei monti Urali, ai proprietari del locale PinkyPop, una sorta di centro nevralgico per tutti i fan del k-pop. I proprietari del locale avevano contattato una tipografia per stampare biglietti di auguri, striscioni e manifesti. Una normale procedura di merchandising, in sostanza. Lo staff del PinkyPop ha dunque contattato una tipografia per effettuare un ordine che riguardava i BTS e gli Stray Kids.

La tipografia, però, ignorava la richiesta. Per questo lo staff ha contattato l’assistenza – lo riporta Russian Times – per chiedere spiegazioni, e la risposta della tipografia è stata raggelante:

“Voi sapete che queste persone hanno un orientamento non tradizionale? Li abbiamo visti: non nascondono il loro orientamento. Non stamperemo”.

A quel punto lo staff del PinkyPop ha insistito con la richiesta, accusando la tipografia di scarsa professionalità. La risposta è stata altrettanto sconvolgente:

“Volete che i vostri figli diventino pervertiti? Abbiamo abbastanza clienti normali per poter scegliere con chi lavorare e con chi no”.

Non è dato sapere come sia andata a concludersi la vicenda. Probabilmente i proprietari del PinkyPop si sono rivolti ad altri servizi, ma l’episodio dimostra che il pregiudizio nei confronti dei BTS e di tutto il mondo k-pop è ancora vivo. Le piccole e singolari battaglie di altrettanto piccole realtà in Russia contro i BTS lasciano aperto un dibattito secolare su diritti, inclusione, universalità e sulla lotta all’intolleranza e alle discriminazioni, argomenti che dividono ancora l’opinione pubblica anche in Italia, specie in questo periodo storico.