I 99 Posse condannati in primo grado dopo le frasi contro Salvini, le dichiarazioni dei legali

'O Zulù e Marco Messina sono stati condannati per delle frasi contro Matteo Salvini pubblicate sui social. I dettagli della sentenza di primo grado e le dichiarazioni dei legali

99 posse condannati

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I 99 Posse condannati dopo alcune frasi pronunciate contro Matteo Salvini alla vigilia di una sua visita nella città di Napoli. Era il 2015 e i componenti della band partenopea avevano invitato i follower a respingere il leader della Lega, definendo Salvini con la parola “lota”, un vocabolo offensivo nel dialetto napoletano.

I 99 Posse condannati con pena sospesa

Nel 2015, in effetti, Matteo Salvini aveva pubblicato su Facebook l’annuncio di una “querela per insulti e minacce di vario tipo”, riferendosi proprio a ciò che stava succedendo nella bacheca dei 99 Posse. Nelle ultime ore è stata resa nota la sentenza del Tribunale di Napoli che ha condannato Luca Persico (‘O Zulù) e Marco Messina per diffamazione con il pagamento di 8mila euro con pena sospesa e le spese legali. Assolti, invece, gli altri due componenti Massimiliano Iovine e Sasha Ricci.

Per l’avvocata del leader della Lega Claudia Eccher si tratta di una soddisfazione. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni. Ecco le sue dichiarazioni:

“Siamo soddisfatti, lo scudo dell’arte invocato dai 99Posse non protegge e non legittima ogni messaggio e in particolare quelli di odio alla persona”.

Matteo Salvini aveva anche chiesto un risarcimento di 100mila euro, ma su questo aspetto il giudice non si è pronunciato. Nell’aprile 2021, intanto, i 99 Posse avevano pubblicato il singolo Comanda La Gang e nell’artwork, disegnata da Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, si vedevano le caricature di Mario Draghi, Matteo Salvini, Matteo Renzi e Sergio Mattarella. Matteo Salvini aveva commentato la cover sui social: “Ancora nel mirino dei 99 Posse, ne sono onorato”. Luca Persico aveva replicato:

“Il querelante scrive che per lui è un onore essere nel nostro mirino. Non rispondo nemmeno.
Il querelante sta, ancora a quanto pare, proprio in fissa con noi.
È il suo modo di esprimere l’affetto. Ed è un pochino anche il mio. Le forze in campo sono sempre state impari, i colpi bassi sono stati tanti, eppure questo amore impossibile ha continuato a vivere in ogni nostra parola. Ma adesso è finita. Da oggi lui per me sarà solo il querelante. Non lo chiamerò mai più lota. Questo privilegio lo ha perso quando mi ha trascinato in un tribunale. Cattivo.
E comunque sei stato solo uno dei tanti. Onorati di meno… in copertina ti ci ha messo Davide Toffolo. Io volevo Di Maio”.

La risposta del legale dei 99 Posse

Intanto l’avvocato dei 99 Posse Rosario Marsico ha annunciato che la sentenza sarà impugnata in Corte d’Appello. Ecco le sue dichiarazioni:

“Suscitano meraviglia i toni trionfalistici del signor Salvini, sarebbe bene che la Lega e il suo leader se li riservino dopo il passaggio in giudicato della sentenza: un rappresentante politico che siede in Parlamento sa bene che è solo una sentenza di primo grado”.

Alle notizie sui 99 Posse condannati, Matteo Salvini ha postato sui suoi social la preview dell’articolo pubblicato su Napoli Today con un commento: “Allora non è sempre colpa di Salvini”, mentre i componenti della band non hanno ancora rilasciato dichiarazioni.