Voto al Senato ai 18enni: l’importante è che Fedez non sia il loro riferimento

La grande quantità di informazioni a cui sono esposti può essere sia positiva che negativa se a fornirgliele sono i nuovi opinion leader con milioni di follower ma zero contenuti

fedez e il voto ai 18enni

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Con il voto in parlamento potrebbe essere arrivata una svolta storica per la nostra Repubblica. Pochi giorni fa è stato deciso di concedere il voto al Senato ai 18enni. Una bellissima novità che fa un passo avanti rispetto alla previsione dell’articolo 58 della Costituzione che però si riferiva oggettivamente a una società diversa. Con la quantità di informazioni a cui sono esposti adesso i giovani è molto più facile che riescano a formarsi una propria opinione. È assolutamente giusto dare la possibilità di voto al Senato ai 18enni.

Esiste però un problema non da poco. Prima si parlava della quantità di informazioni a cui sono esposti. E se a fornire loro queste informazioni fossero gli influencer? Immaginate se i nostri giovani dovranno affidarsi a gente come Fedez per capirci qualcosa sul Ddl Zan. Con la potenza di fuoco che ha il rapper si sta imponendo addirittura come opinion leader su un tema così delicato. Tema di cui conosce poco o nulla e nonostante questo prova a dispensare consigli e invettive nonostante non ne sia minimamente all’altezza.

L’ultima dimostrazione in ordine di tempo l’ha data con la diretta fatta sui suoi canali insieme a Zan, Civati e Cappato. Tre persone molto preparate sul tema e a favore della legge. Nonostante giocasse “in casa”, Fedez è riuscito più volte a mettersi da solo in difficoltà con una serie di imprecisioni e facilonerie degne dei peggiori populisti. Su tutte il fatto che non abbia minimamente capito il concetto di “identità di genere” ma nonostante questo si sia lanciato in considerazioni fuori dalla grazia di Dio o chi per esso. Senza considerare che al momento è ancora convinto che Ivan Scalfarotto sia un giornalista e non un parlamentare.

Il vero problema è: possiamo lasciare che questi personaggi diventino le voci dominanti nel dibattito pubblico. Bastano i follower e una certa potenza commerciale per permettere a gente senza né arte né parte su certi temi, non solo di esprimere la propria opinione, ma di avere la pretesa di riuscire a influenzare l’opinione altrui? Se ormai abbiamo accettato che lo facciano rispetto a dei prodotti di consumo, è giusto lasciare che ci provino anche con le opinioni? Allo stato attuale sembra che non ci resti altro che fidarci dei nostri 18enni che sicuramente sono mediamente nettamente superiori a Fedez, nella speranza che gente come quest’ultimo resti sommerso dalla propria faciloneria.