Pink Floyd, l’ultima volta con Syd Barrett in A Saucerful Of Secrets | Memories

Il 28 giugno 1968 A Saucerful Of Secrets dei Pink Floyd metteva fine alla storia di Syd Barrett nel gruppo

a saucerful of secrets dei pink floyd

Photo by Iburiedpaul/Flickr


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Quando A Saucerful Of Secrets dei Pink Floyd compare tra i vinili dei negozi di dischi, Syd Barrett non fa più parte del progetto. Una novità che non viene fuori dalla copertina firmata dallo studio Hipgnosis di Storm Thogerson e Aubrey Powell, con i 4 elementi della band riprodotti in miniatura in mezzo a una fantasia psichedelica.

Alle registrazioni di A Saucerful Of Secrets dei Pink Floyd, infatti, ha preso parte anche David Gilmour, il nuovo acquisto della band che progressivamente decreta l’allontanamento di Barrett, ormai ingestibile per i suoi comportamenti. Una vita, quella di Syd, che ha particolarmente influenzato i tempi di lavorazione del disco. È la seconda prova discografica di quella band britannica destinata a riscrivere la storia del rock, del progressive e della scena alternativa mondiale, e sono già in atto dei cambiamenti.

Se lo ricorda bene, Syd, da quella volta a Richmond in cui si è visto privato del suo palco, costretto a seguire il concerto della sua creatura in mezzo al pubblico, con David Gilmour al suo posto. Una creatura che in quel giugno 1968 gli è sfuggita, e viceversa. A Saucerful Of Secrets dei Pink Floyd, con la produzione di Norman Smith, è un disco di transizione.

C’è l’ultimo meraviglioso diktat di Syd in Jugband Blues, c’è l’ultima apparizione di tutti e 5 i membri in Set The Controls For The Heart Of The Sun. Soprattutto, ci sono le due anime contrastanti della band che però, da questo disco, troveranno pace armata. Roger Waters fa da collante tra trascendenza e follia, grazie a quelle linee di basso che impongono la calma e la regola, come accade nell’eccellente suite che dà il titolo al disco.

A Saucerful Of Secrets dei Pink Floyd è un disco che subisce ancora il fascino del beat, come dimostra la ballata Remember A Day, ma soprattutto il fascino di quel Syd Barrett che perde il controllo per cederlo ai superstiti.