Sex Pistols, quando Paul Cook fu aggredito da una banda di neonazisti | Memories

Il 19 giugno 1977 Paul Cook, batterista dei Sex Pistols, fu aggredito da 6 militanti del National Front alla stazione metropolitana di Shepherd's Bush

paul cook dei sex pistols

Photo by Koen Suyk/Wikicommons


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A Shepherd’s Bush c’è un ampio isolotto verde, triangolare, green. Gli alberi delimitano il perimetro. È la zona ovest della città, uno di quei quartieri residenziali in cui succede tutto e niente, in cui dal 2008 è stato elevato un centro commerciale, Westfield London, con 270 negozi. Tanto grande da essere quello più ampio del Regno Unito.

Shepherd’s Bush ospita 5 stazioni della metropolitana. In una di queste stazioni, il 19 giugno 1977, sta camminando Paul Cook. Ha un sorriso sornione, i capelli tirati su e tante idee per la testa. Da un po’ di tempo la sua vita è cambiata. Paul è il batterista dei Sex Pistols e dieci giorni prima, il 9 giugno, è uscito il singolo God Save The Queen. Il giorno successivo la band ha fatto una piccola crociera sul Tamigi per arrivare a suonare il pezzo di fronte a Westminster, ma poi è arrivata la polizia.

Insomma, Paul Cook è il batterista di una piccola macchina da guerra. Il punk, però, non piace a tutti. “You, bas*ard!”. Paul è appena uscito dalla metropolitana. Dietro di lui ci sono 6 teddy boys di una certa stazza. Lo chiamano. “You, bas*ard!”. Paul si volta, ma i 6 lo hanno già raggiunto. Lo circondano.

Si guardano negli occhi. Si tratta di un gruppetto di militanti del National Front. Parliamo di estrema destra, e all’estrema destra non piacciono diverse cose: gli omosessuali, gli immigrati, i tossicodipendenti e i punk. Paul è terrorizzato ma riesce a rispondere. Mette le dita a V con il palmo rivolto verso di sé, un gesto che nel Regno Unito significa “vaffan**lo”.

Spuntano coltelli e spranghe. Paul evita una prima coltellata, ma non le sprangate. “Checca, drogato, sei morto”. Il batterista stramazza a terra e invoca aiuto. Quindi ferite, quindici punti di sutura. Il giorno precedente anche Johnny Rotten è stato aggredito nei parcheggi del Pegasus Hotel. La violenza contro Paul Cook dei Sex Pistols è l’ennesimo episodio della caccia al punk inaugurata dall’estrema destra.