Ray Charles, l’importanza di essere The Genius | Memories

Il 10 giugno 2004 Ray Charles moriva per una malattia al fegato. Ecco perché The Genius è stata una benedizione per la musica black

morte di ray charles

Photo by Heinrich Klaffs/Wikicommons


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“Non si è d’accordo con Baudelaire, si è Baudelaire”, tuonava Carmelo Bene nella sua storica invettiva contro tutti durante il Maurizio Costanzo Show. Di certo non parliamo di soggetti simili, ma anche quando si omaggia Ray Charles è il caso di dire che The Genius non è l’artista che ti piace. Ray è l’artista che sei.

Elettrico, adrenalinico, virtuoso. Dietro quel sorriso, quegli occhiali da sole e quell’avorio c’è sempre stato un guerriero gentile e divertito. Anche in quel 10 giugno 2004, quando The Genius si spegne a 73 anni nella sua casa di Beverly Hills, stroncato da una malattia al fegato. C’è chi correla quel male alla tossicodipendenza che nel 1965 lo costrinse a fermarsi per un anno, con quel ritorno sofferto sui palchi nel 1966. La droga diventa l’ossessione di chi racconta le vite degli altri, quando questi “altri” almeno una volta l’hanno provata. Tutto viene attribuito alla droga. Fa nulla, è cronaca.

Ma Ray Charles si è messo al pianoforte anche se un glaucoma lo rese ceco da bambino. Imparò che la matematica e la musica avevano qualcosa in comune, un’universalità che The Genius fece sua, e che lo rese immortale. Più di mezzo secolo di carriera durante il quale ha esploso proiettili come Hit The Road Jack, e probabilmente basterebbe questo brano per scoprire quella voce graffiante e quell’energia che fanno rima con un artista in grado di salire a bordo del jazz, del blues, del rock’n’roll, del soul e di tutto ciò che concerne la musica black senza mai sentirsi disorientato.

Passò per l’Italia nel 1990 quando con Toto Cutugno portò a Sanremo Gli Amori, che The Genius ripropose in lingua inglese con il titolo Good Love Gone Bad. Nel 2000 duettò con Giorgia sulle note di Georgia On My Mind a Lucca, in occasione dell’Ericsson Summer Festival. La voce di Come Saprei, infatti, deve a quel brano il suo nome di battesimo.