Mia Martini, quel braccio proteso nel silenzio | Memories

Il 12 maggio 1995 Mia Martini lascia questa Terra. La ricostruzione del tragico ritrovamento e dell'ultimo disperato tentativo di salvarsi

morte di mia martini

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Con la morte di Mia Martini l’Italia intera si ferma. Milioni di occhi puntati su quel letto, in quella stanza silenziosa in cui ancora rimbomba l’ultimo respiro di un’anima candida e tormentata. Ha 47 anni, Domenica Bertè, e qualcuno là fuori sta invocando il suo nome.

Il 14 maggio 1995 Nando Sepe, manager di Mimì – così si fa chiamare affettuosamente la voce immensa di Almeno Tu Nell’Universo – è preoccupato. Il telefono di Mia Martini sembra staccato. Il tempo stringe, perché l’artista deve esibirsi a Salerno e da giorni non dà sue notizie. Sono giorni di silenzio e per questo Nando prende l’iniziativa. Si precipita in via Liguria 2, a Cardano del Campo (Varese), e lì si fa consegnare le chiavi dell’appartamento di Mimì dalla proprietaria di casa. Lì Mia si è trasferita da poco per stare vicino al padre.

Ha regalato un cellulare a Loredana, sua sorella, perché desidera sentirla spesso. Nell’ultima intervista ha dichiarato: “Che male ho fatto per essere un idolo?”. Poi il silenzio assordante. Nando Sepe non riesce ad entrare perché l’appartamento è chiuso dall’interno. Suona il citofono, suona il campanello. Niente. Arrivano i vigili del fuoco e finalmente aprono la porta. Mimì non se n’è andata, è ancora lì ad aspettare. Lo fa nel suo letto, nel suo pigiama, nel suo mondo di note instillate dalle cuffie del suo walkman. Lo fa con quel braccio proteso verso il telefono.

Ora che porteranno via il suo corpo, Mimì ha smesso di aspettare. Non respira più. Mara Venier è la prima ad annunciare la morte di Mia Martini a Domenica In. Arresto cardiocircolatorio, dicono, il corpo è lì 48 ore. Loredana racconta che in quei giorni il telefono di casa ha squillato, ma nessuno ha risposto. La morte di Mia Martini è tutto questo: un’attesa, un dolore e un silenzio assordante ancora una volta.