Le parole di Michele Bravi sul ddl Zan, dalla parte dei diritti umani

"Quando si parla di diritti umani non c’è un ‘più importante’ o un ‘meno importante’", le parole del cantante

michele bravi

Ph: Clara Parmigiani


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Dopo Elodie e Fedez, anche Michele Bravi si esprime sul ddl Zan e aggiunge la sua voce a quelle della polemica sul centrodestra che ha bloccato il disegno di legge Zan.

Stiamo parlando di un provvedimento contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo. Alle voci di Elodie e di Fedez, che si sono espressi nelle scorse ore, si è appena aggiunta quella di Michele Bravi.

Contattato dalla redazione de Il Fatto Quotidiano, Michele Bravi ha sostenuto lo stesso – cruciale – punto di vista dei suoi due colleghi del mondo della musica. Ha difeso il ddl Zan e sostenuto senza mezzi termini l’assoluta necessità che in Italia venga introdotta una legge contro l’odio.

Le sue dichiarazioni sono disponibili sul sito de Il Fatto Quotidiano. L’artista, contatto dalla redazione del giornale, ha rilasciato alcune dichiarazioni condivisibili dai più.

“Dover affermare la necessità di una legge che difenda da atti discriminatori e violenti è dire un’ovvietà. Eppure si continua ad affrontare l’omotransfobia come un atto archiviato e risolto”, le parole del cantante che ha spiegato quanto ciò possa essere pericoloso oltre che, evidentemente, dannoso per la società nella quale viviamo. 

Quando si parla di diritti umani non c’è un ‘più importante’ o un ‘meno importante’”, ha proseguito Bravi nell’accennare alle obiezioni del senatore Simone Pillon, secondo il quale il ddl non dovrebbe essere considerato, in questo momento, una priorità.

Il dissenso di Michele Bravi è palese: sostiene che non si possa parlare di diritti umani più o meno importanti di altri. Sono tutti fondamentali e quindi rilevanti allo stesso modo.

Chi si affida allo Stato merita di essere protetto attraverso leggi predisposte a farlo. Chi governa il Paese deve necessariamente predisporre, con ogni strumento in suo possesso, il riconoscimento e la protezione della libertà individuale “e quindi dar modo ad un disegno di legge di attuarsi concretamente senza interruzioni ingiustificate”.