Nel testo di Glicine di Noemi a Sanremo 2021 la forza di rinnovarsi nella fragilità

Noemi torna a Sanremo con un brano che spinge a trovare la forza di rinnovarsi

Noemi glicine

Ph: Attilio Cusani


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Nel testo di Glicine di Noemi si parla della grande forza di una donna di rinnovarsi in un periodo particolarmente difficile della sua vita.

Noemi torna al Festival di Sanremo e porta in gara, tra i Campioni, un brano che sprigiona voglia di farcela e di combattere per la propria felicità. Glicine vanta le firme di Ginevra Lubrano, Francesco Fugazza, Tattroli e Dario Faini che ne ha curato anche la produzione con il suo team di producer chiamato Dorado Inc. e i Muut.

Per il suo ritorno al Festival della Canzone Italiana, Noemi ha scelto di avvalersi di un team giovane che possa portare anche una ventata di rinnovamento all’Ariston dopo il rinnovamento profondo avvenuto nella sua vita e nella sua carriera nell’ultimo periodo.

Nel testo di Glicine di Noemi si paragona la nota pianta rampicante del glicine alla figura della donna, molto cara a Noemi, che a Sanremo 2021 torna con la forza di resistere alle avversità. La donna che canta Noemi è quella che, come il glicine, resiste a tutto e va avanti per perseguire i propri obiettivi.

La pianta è quella che piega il ferro con il tempo, quella dalle radici robuste in grado di resistere alle avversità senza mai cedere ad esse: così anche la donna a cui s’ispira la nuova partecipazione di Noemi al Festival.

Partendo dal glicine, Noemi canta la figura femminile forte che davanti alle difficoltà della vita resiste e ricomincia da se stessa. Glicine anticipa il nuovo album di inediti di Noemi in uscita a marzo.

Testo di Glicine di Noemi

di Tattroli – G. Lubrano – D. Faini – F. Fugazza – G. Lubrano
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Tulipani
Peermusic Italy – Milano 

Mi dici che
Che non funziona più
Siamo soli adesso noi
Sopra a un pianeta blu.
E quando arriva sera
Invadi la mia sfera
Non è la primavera
Che non sento da un po’.
Non sento da un po’
I brividi sulla mia pelle,
Il tuo nome fra le stelle.
Sembra ieri,
Sembra ieri che la sera
Ci stringeva quando tu stringevi me.
Ricordo ancora quella sera guardavamo le
Le code delle navi dalla spiaggia sparire
Vedi che son qui che tremo
Parla parla parla parla con me
Ma forse ho solo dato tutto per scontato e
E mi ripeto che scema a non saper fingere
Dentro ti amo e fuori tremo
Come glicine di notte.
Scommetto che
Ora non prendi più
L’abitudine di far
Sempre come vuoi tu.
E quando arriva sera
Mi manca l’atmosfera
Non è la primavera…
Sembra ieri, sembra ieri che la sera
Ci stringeva quando tu stringevi me.
Ricordo ancora quella sera guardavamo le
Le code delle navi dalla spiaggia sparire
Vedi che son qui che tremo
Parla parla parla parla con me
Ma forse ho solo dato tutto per scontato e
E mi ripeto che scema a non saper fingere
Dentro ti amo e fuori tremo
Come glicine di notte.
Dietro di noi vedo giorni spesi su treni infiniti
Forse è solo che mi manca parte
Di un passato lontano come Marte
Tu cosa dirai vedendomi arrivare
Quando ti raggiungerò
Ricordo ancora quella sera guardavamo le
Le code delle navi dalla spiaggia sparire
Vedi che son qui che tremo
Parla parla parla parla con me
Ma forse ho solo dato tutto per scontato e
E mi ripeto che scema a non saper fingere
Dentro ti amo e fuori tremo
Come glicine di notte.
Ora che
Non posso più tornare
A quando ero bambina
Ed ero salva da ogni male
E da te, da te, da te…