Testo di Maskerate di Edoardo Bennato, rock tribale contro l’omologazione

Edoardo Bennato pubblica il nuovo estratto da Non C'è. Ecco Maskerate, un'aperta provocazione contro l'omologazione

maskerate di edoardo bennato

INTERAZIONI: 4

Maskerate di Edoardo Bennato è la risultante di tante influenze. Contenuto nell’ultimo disco Non C’è, il singolo si muove tra tom che propongono dinamiche tribali e citazioni. Sì, perché ad ogni uscita del ritornello corrispondono fiati che rendono omaggio al grido di battaglia di Robert Plant presente in Immigrant Song dei Led Zeppelin.

C’è di più: l’arrangiamento scelto da Edoardo Bennato ha quel non so che di maledetto che abbiamo conosciuto dai tempi di Sympathy For The Devil dei Rolling Stones. Il risultato è un brano che diventa ora una marcia e ora un rito propiziatorio confortato da parole che si scagliano duramente contro l’omologazione.

La mission di Non C’è, del resto, è proprio questa: fotografare l’Italia come farebbe un reporter, scelta giustificata dalla copertina del disco che mostra un finta prima pagina di giornale che rivela scoop e contenuti esclusivi. Nel disco troviamo infatti duetti eccellenti da ClementinoL’Uomo Nero – e il fratello Eugenio Bennato ne La Realtà Non Può Essere Questa.

Il taglio dell’intero album è quell’attacco al potere che tanto “potere” ormai non è più. Ciò che dovrebbe essere l’egida diventa un allineamento; ciò che dovrebbe essere ordine diventa, appunto, omologazione; ciò che dovrebbe essere pace diventa, infine, un pretesto per accettare il disordine. Per questo Maskerate di Edoardo Bennato si colloca in un continuum eversivo in cui le nacchere del ritornello scandiscono lo stato di ipnosi e l’automatismo di cui nessuno si accorge.

C’è anche del sano sarcasmo, perché Edoardo Bennato non ha mai detto alcunché che fosse scontato. Continua a farlo e si avvale di un team di musicisti d’avanguardia – il drum programming di Giuseppe Scarpato sfiora l’eccellenza – e testi sempre più pungenti. Maskerate di Edoardo Bennato è la metafora di chi è “sotto il fuoco anche se non lo sa”, per citare J-Ax nel featuring con gli 883 in Noi Parte 2.

Testo

Maskerate nelle feste, nelle feste comandate,
dove tutto fila liscio, dove ogni scherzo vale.
Maskerate in grande stile, attenzione a non sgarrare,
perciò tutti in fila indiana, tutti pronti a ballare, a ballare.

Nacchere, nacchere! A ritmo delle nacchere, nacchere!
Seguiamo tutti il ritmo scandito dalle nacchere!
Nacchere, nacchere! A ritmo delle nacchere, nacchere!
E tutti in fila indiana al ritmo della nacchere!
Maskerate nei convegni, nei discorsi ufficiali
e per dare il buon esempio tutti bene imbavagliati.
Maskerate da per tutto, nei commenti in tribunale,
in attesa di istruzioni tutti pronti a ballare, a ballare.

Nacchere, nacchere! A ritmo delle nacchere, nacchere!
Seguiamo tutti il ritmo scandito dalle nacchere!
Nacchere, nacchere! A ritmo delle nacchere, nacchere!
E tutti in fila indiana al ritmo della nacchere!

Tutti in trincea, tutti ai posti di comando,
monitorate tutto e date tempo al tempo.
Avviso a tutti i naviganti:
se navigate a vista portate sempre i guanti.

Maskerate a più non posso nello spasso generale,
da Natale a Ferragosto, da Pasquetta a carnevale,
rispettando il protocollo, consultando il manuale,
è passata la tempesta, sta arrivando il temporale…
Nacchere, nacchere! A ritmo delle nacchere, nacchere!
Seguiamo tutti il ritmo scandito dalle nacchere!