Il Bimby della Lidl non più in vendita, il robot Monsieur Cuisine viola il brevetto

Prodotto molto popolare in Italia finito nel mirino delle autorità giudiziarie spagnole

Bimby della Lidl

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Meglio prepararsi all’addio al Bimby della Lidl che sarebbe in realtà più corretto chiamare robot Monsieur Cuisine. In Italia non sono pochi i possessori di questa soluzione venduta attraverso la ben nota catena di elettronica ciclicamente. Ad ogni nuovo via alla distribuzione sono in molti a prediligere l’opzione economica alla prodotto Bimby originale e questo per una sostanziale uguaglianza delle due offerte tecnologiche ma a prezzi ben diversi. Dell’evidente clone si sono accorti i giudici spagnoli che hanno appena proclamato una sentenza destinata anche a far discutere.

Secondo quanto stabilito dal tribunale di Barcellona la Lidl dovrà sia ritirare dal mercato spagnolo il suo robot da cucina ma anche cessarne l’esportazione. Ora, chi frequenta la catena di supermercati sa bene che molti dei prodotti non food negli store sono identici per il mercato italiano come per quello spagnolo. Dunque si evince che la decisione iberica impatterà direttamente anche il nostro paese e proprio il robot Monsieur Cuisine non potrà essere più venduto entro il nostro territorio.

Il Bimby della Lidl violerebbe il brevetto del prodotto orginale detenuto dall’azienda tedesca Vorwerk, proprietaria anche dello storico marchio di aspirapolveri Folletto. Secondo i giudici sarebbe stato del tutto copiata di sana pianta la funzione della bilancia degli alimenti. Il sistema sviluppato con circuito indipendente sarebbe stato riprodotto in ogni singolo elemento nel prodotto clone.

Il ritiro dal mercato del Bimby della Lidl segue una battaglia legale partita lo scorso 14 giugno 2019. Proprio la Vorwerk già menzionata aveva esposto reclamo a seguito del successo di vendite registrato dal robot Monsieur Cuisine a partire dalla sua commercializzazione avvenuta dal 2018.

Molti fan dei prodotti del brand Lidl non apprezzeranno di certo la decisione dei giudici spagnoli. Il modello ora incriminato infatti era preferito per il suo costo di centinaia di euro in meno rispetto al prodotto originale della Vorwek.