Selena Gomez sull’assalto a Washington, punta il dito contro i social: “Avete deluso gli americani”

Selena Gomez condanna i social, colpevoli di aver deluso l'America

Selena gomez

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Le parole di Selena Gomez sull’assalto a Washington fanno il giro del mondo. Per la cantante è colpa dei social network, che non si sono mai adoperati per stroncare sul nascere ogni forma d’odio.

Ancora una volta, Selena Gomez punta il dito contro Facebook, Instagram, Twitter e contro i loro fondatori. Scrive un messaggio al veleno su Twitter in cui accusa i social network e Google di incentivare l’odio e di non adoperarsi abbastanza affinché questo cessi, una volta per tutte.

Secondo la Gomez, la gestione dei social è stata fallimentare nelle ultime ore. Facebook, Instagram, Twitter, Google, Mark Zuckerberg, Sheryl Sandberg, Jack Dorsey, Sundar Pichai e Susan Wojcicki sono oggi colpevoli di aver deluso gli americani.

Le parole di Selena Gomez sull’assalto a Washington sembrano voler considerare i social network come “complici” di ciò che è accaduto in America ma in realtà alcuni provvedimenti erano già stati presi per scoraggiare l’odio dilagante dei sostenitori di Donald Trump, incapaci di accettare la vittoria di Biden alle presidenziali.

“Avete deluso gli americani”, scrive Selena Gomez, e “spero che vi stiate adoperando per sistemare le cose”, cinguetta. Facebook e Twitter hanno già preso alcuni provvedimenti, forse non troppo severi, nei confronti di Donald Trump, atti a limitare i suoi account ufficiali sui social network.

L’account Twitter di Trump conta alcuni post in meno: il social ha deciso di rimuovere alcuni dei messaggi postati dal Presidente uscente proprio con l’obiettivo di limitare – o quantomeno non incentivare – l’odio sui social.

Anche su Facebook sono stati presi alcuni provvedimenti nei confronti di Trump, la cui pagina è stata sospesa per 24 ore in seguito alla violazione del politiche del social network.

Provvedimenti poco duraturi forse, che portano la Gomez ad incolpare i social per l’assalto a Washington.