L’anno che verrà, cosa vi augurate?

Attese, speranze, progetti per il 2021: un anno che deve essere di rinascita e di ricostruzione


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E’ fin troppo semplice la risposta: “Che questa lunga pandemia termini al più presto e che ci si possa riabbracciare, tornando alla normale quotidianità”. 

Augurandoci che a breve il virus esautori la potente carica diffusiva, smetta di colpire indiscriminatamente tante persone, uomini e donne, di età più adulta ma anche giovani, bianchi e neri, di etnie e ceti diversi.  

Insomma in quest’anno che si avvia al termine, non dimenticheremo che c’è stata una strage globale, immensa, dolorosa che non ha risparmiato i Paesi occidentali e neppure quelli orientali, i Paesi del mondo intero, potenti e meno potenti. 

Ci ha visti attoniti allo scorrere dei numeri dei morti, numeri associati a volti di persone comuni, conoscenti, parenti, amiciDi vicini di casa, di medici, di operatori sanitari, di lavoratori dei supermercati, di tutti quelli che hanno agito in prima linea e non solo, fianco a fianco nelle corsie di ospedali, di residenze per anziani, di luoghi di solidarietà

Adesso finalmente il tanto agognato vaccino è arrivato, la scienza, la ricerca e la tecnologia biomedica hanno precorso i tempi,hanno sconfitto i pessimismi globali che indicavano in tempi più lunghi la messa a punto di una soluzione che sconfiggesse il covid 19. Oggi sono pronti, ed in corso di approvazione, diversi vaccini. Ma la macchina organizzativa della scienza e della ricerca è ben oleata e veloce per fronteggiare il nemico invisibile che si nutre delle nostre vite. Il virus ha fatto emergere la nostra inesorabile fragilità umana.

Una luce in fondo al tunnel tuttavia si è intravista, dovremo aspettare soltanto in modo paziente il nostro turno per essere vaccinati. 

Ma le precauzioni e le disposizioni di sicurezza finora adottate non termineranno con il vaccino, le nostre responsabilità non potranno essere immediatamente accantonate, a tutti sarà richiesto sempre di far tesoro di tutto ciò che abbiamo imparato in questi lunghi mesiIl vaccino non ci deve e può far dimenticare che siamo stati in isolamento per tanto tempoche la privazione dei luoghi della socialità, della cultura, dei teatri, dei cinema, sono stati preclusi e che tante categorie di lavoratori e settori economici versano in condizioni disastrose. Molti piccoli teatri e cinema non riapriranno, così come molte compagnie, associazioni culturali chiuderanno, molti esercizi commerciali e imprese non ce la faranno a superare questa difficile impasse economica. Molti perderanno il lavoro o non ritorneranno con le stesse modalità. Molte imprese hanno scoperto il lavoro agile, lo smart working, in modalità remoto. Ci saranno cambiamenti organizzativi e approcci diversi della dimensione lavorativa, professionale e di vita. 

Allora auguriamoci di riprendere con una veste nuova quella tanto attesa normalità, auguriamoci di riprendere la voce, le parole così dolorosamente sospese e accantonate dentro di noi, auguriamoci di riabbracciarci– quando ne saremo veramente certi – per scambiare l’affettività e creare quel clima di calore che per troppo tempo è stato di prudente e assoluto distacco sociale.  

Che riemerga l’emotività dell’incontro e dello scambioche si riprendano i circoli e gli incontri di lettura ad alta voce, che si riprendano le cene con gli amici, con le famiglie estese e allargateche si possa seguire dal vivo con la ritrovata passione il teatro, il cinema, la musica, l’arte.Che si possano frequentare e scoprire i luoghi e i borghi del mondo. Che si possano di nuovo incontrare per strada quelle scolaresche allegre di bambini e adolescenti che vanno a visitare i musei. Magari che possano anche tornare a scuola i tanti ragazzi e ragazze perché è in classe che si imparano tante cose, è insieme anche agli altri coetanei che si formano le personalità di ciascuno

Che si possa senza alcuna diffidenza stringere finalmente la mano.  E voi cosa vi augurate per il 2021?